Oggi, 8 anni fa, i francesi eliminavano Gheddafi
Le guerre servono per ‘movimentare’ popolazioni, così è stato per quella in Siria, così fu per quella in Libia. Sia chiaro, un Paese serio se ne sarebbe fottuto avrebbe chiuso le coste libiche con un blocco navale. Fino ad occuparle.
Dopo l’accordo con Gheddafi, gli sbarchi avevano subito un tracollo, e si erano ridotti praticamente a zero nel 2010. Chi aveva e ha ancora in progetto la destrutturazione etnica dell’Europa, per motivi che superano anche gli interessi economici e sfociano in una vendetta storica, non poteva tollerarlo. Gheddafi doveva essere rimosso. Perché il traffico riprendesse.
E poi c’era il desiderio di Sarkozy di impedire che le tangenti ricevute dal leader libico venissero alla luce. Quindi non bastava rimuoverlo: Gheddafi doveva morire.
Così sulla sua fine si sono incrociati interessi di vario titolo e provenienza. E si sono saldati nell’attacco alla Libia.
Il #20ottobre 2011 veniva barbaramente ucciso #Gheddafi dai ribelli libici, emanazione della #Francia di Sarkozy e del Nobel per la pace #Obama.
Il Rais aveva garantito la pacificazione in #Libia e un vero Stato sociale, nonché sostenuto l’affrancamento dal neo colonialismo. pic.twitter.com/iGwrQDbMdk— Francesca Totolo (@francescatotolo) October 20, 2019
E allora nel 2011 salta il tappo libico e inizia l’ondata di clandestini che, istantaneamente, il complesso mediatico di fake news ha iniziato a definire profughi: benché non sbarcasse nemmeno 1 libico, ma tutti subsahariani che accorrevano come frotte in Libia da sud, per approfittare del vuoto di potere. Anche qui: la velocità con la quale il traffico è iniziato, fa pensare ad una organizzazione preventiva.
Sarkozy c’è costato 1 milione di clandestini per coprire le sue tangenti da Gheddafi
Era tutto pronto. Erano pronti i trafficanti libici a traghettare i clandestini. Erano pronti quelli africani a portarli in Libia. Erano pronti i giornalisti a definire profughi i clandestini, spostando in Libia il Canale di Sicilia. Ed erano pronte le navi delle Ong.
Sarebbe interessante sapere se Sarkozy è l’unico politico coinvolto nella preparazione della guerra in Libia ad avere ricevuto tangenti da Gheddafi. In Italia si attivò in maniera decisiva Napolitano, imponendo ad un Berlusconi indebolito dalle sue ‘cene eleganti’ fino a fare cadere l’ultimo governo eletto.
Probabilmente non sapremo mai tutta la verità. Ma il risultato è sotto gli occhi di tutti:
Anche l’ultimo dei comunisti ha capito che l’immigrazione danneggia le classi popolari:
Il 20 ottobre 2011 il leader libico Mu'ammar #Gheddafi venne trucidato a Sirte. Solo il Partito Comunista (allora Csp) si oppose coerentemente a quella aggressione assassina che tanto ha nuociuto alle classi popolari del nostro stesso Paese. pic.twitter.com/ovwJ4HrTuX
— Marco Rizzo (@MarcoRizzoPC) October 20, 2019
Meglio i rossi che i fucsia.
Eh sì, con la destituzione e l’assassinio di Gheddafi é saltato il tappo che bloccava i flussi migratori dall’Africa subsahariana. E l’Italia sostiene la parte sbagliata, ossia il Governo di Tripoli di Al Sarraj, legato ai Fratelli Musulmani, anziché il generale Haftar, laico come Gheddafi e capo del Governo di Bengasi.
Tutti laici a parole qui in Occidente, poi fanno guerra ai regimi laici in Africa e Medio Oriente, e permettono l’ascesa delle teocrazie islamiche, che sono un pericolo per noi. Erdogan docet.