Si schiera contro Bergoglio il vescovo nigeriano Matthew Hassan Kukah di Sokoto, popolosa città della Nigeria: erigere muri o delle barriere per fermare i clandestini, dice, è cosa comprensibile.
«Naturalmente costruire ponti è molto meglio che erigere dei muri, ma i paesi hanno il compito di portare avanti politiche nazionali per il bene comune, per proteggere i propri cittadini. I muri non necessariamente significano che nessuno deve entrare, ma che i paesi sono liberi di regolare i propri flussi migratori. In un processo tanto complicato come quello attuale, la dignità umana deve essere garantita come i diritti dei migranti debitamente rispettati».
E i muri sono il mezzo migliore.
«Per me che sono un nigeriano le cose sembrano più chiare, e vorrei davvero raccomandare di erigere muri specialmente dove migliaia di persone vengono uccise, banditi e fuorilegge che invadono e distruggono l’equilibrio di intere comunità».
«La storia dell’Africa è la storia di una sostanziale irresponsabilità delle elite che hanno mostrato di non impegnarsi per il proprio popolo».
Quindi, qui abbiamo un vescovo che vuole i muri nel suo Paese per proteggere i nigeriani da altri nigeriani. Noi, invece, ce li andiamo a prendere in Libia.
I confini romani in Germania erano difesi da fortificazioni, fossati e palizzate. Però il confine era permeabile per le attività lecite. Finché il potere politico e militare di Roma fu dominante, il muro fu utile dalle due parti del confine. Il problema è questo. Senza forza ed identità politica si collassa di fronte a movimenti incontrollati.
ma e tutto chiaro ce di mezzo il denaro , basta riempirsi le tasche e tutto va bene , ma non si pensa agli italiani, poi vendiamo tutto citta laghi fabbriche cosi non ci rimane piu niente e tutto degli stranieri. ma questa gentaglia dovra vedersela 1 giorno con qualcuno che sa giudicare, cio che e stato fatto nella vita. il denaro non te lo porti dove andrai ma se cosi si potesse fare brucerebbe come loro.