I vostri profughi non affogati hanno fatto a pezzi Pamela – FOTO

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C’è un giovane adagiato sulla sabbia, in fondo al mare, con le braccia alzate. Come se chiedesse aiuto. Oppure un altro corpo, rimasto impigliato tra le cime della barca finita a oltre 60 metri di profondità. E, ancora, una ragazzina con la faccia sepolta dalla sabbia. Sono alcune delle fotografie delle 12 vittime individuate ieri dai sommozzatori della Guardia costiera accanto al relitto della barca in legno naufragata nella notte tra il 6 e il 7 ottobre, a sei miglia da Lampedusa.

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L’Adnkronos ha deciso, con l’autorizzazione della Procura di Agrigento, di pubblicare alcune sul suo sito web www.adnkronos.com le immagini del naufragio, sia pure evitando le più scioccanti, come la foto della mamma annegata insieme al suo bambino. Riteniamo che quelle foto abbiano tutti i requisiti del diritto di cronaca, così come è stato per la foto del piccolo Aylan, il bambino di 3 anni di etnia curda-siriana ritratto senza vita sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia, dopo un naufragio. La foto di quel bimbo con la maglietta rossa è diventata simbolo della tragedia dei profughi.

I sommozzatori della Guardia costiera oggi si immergeranno a circa 60 metri di profondità, a sei miglia a Sud di Lampedusa per iniziare il recupero delle vittime del naufragio.

Questi feticisti sono andati a 60 metri di profondità per fotografare i clandestini morti. Quando la famiglia di Pamela ha dato il permesso di pubblicare la foto del corpo straziato della povera ragazzina, i media in coro hanno detto no: perché “non si strumentalizzano le vittime per un fine politico”. Quando stufa del buonismo, la famiglia ha diffuso la foto della testa mozzata di Pamela, i media hanno praticato un embargo pressoché totale.

Oggi vorremmo invitare a dire "restiamo umani" a chi ha ridotto #Pamela nel modo che tutti sappiamo,e di cui ieri…

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Posted by La voce di Pamela Mastropietro on Saturday, July 27, 2019

Ma con i clandestini no. I morti vanno mostrati. Il motivo è chiaro: mostrare il corpo di Pamela fatto a pezzi avrebbe mostrato in realtà il vero volto dell’immigrazione; farvi vedere invece quei cadaveri di clandestini in fondo al mare, serve invece per pubblicizzare una realtà posticcia.

Una realtà che non si chiede come mai sono sempre i pochi bambini e le poche donne ad affogare, perché la risposta sarebbe che li mollano per alleggerire il carico, perché nessuno li aiuta.

E detto che anche questo foto dimostrerebbero, semmai, che i barconi non devono partire per non affondare, l’intento di chi le diffonde è scioccare l’opinione pubblica. Ma ormai nessuno si sciocca più.

Perché tutti sanno una cosa: quando quelli che avete fotografato in fondo al mare sbarcano, si chiamano Oseghale e fanno a pezzi Pamela. Il vostro buonismo è disgustoso. Vi cibate di cadaveri. L’unico modo di rispondervi è farlo con altri cadaveri. Quelli fatti dai vostri ‘profughi’ non annegati. Siete la civiltà nel suo peggior declino.




2 pensieri su “I vostri profughi non affogati hanno fatto a pezzi Pamela – FOTO”

  1. “Adoro viaggiare con navi Italiane perchè a nessuno interessa quella stupidaggine di ‘prima le donne e i bambini'”

    (W. Churchill)

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