Siria, i cristiani temono bagno di sangue: “Stanno arrivando i Fratelli Musulmani”

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Monsignor Jacques Behnan Hindo, arcivescovo siro-cattolico emerito di Hassaké-Nisibi, parla mentre i jihadisti avanzano nel Kurdistan siriano inneggiando allo Stato islamico, sostenuti dall’esercito turco.

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“È un terremoto tra qualche settimana nel Nord della Siria potrebbero arrivare oltre due milioni di persone. Tra queste ci sono anche le famiglie dei jihadisti legati ai Fratelli musulmani che stanno combattendo contro i curdi e che hanno già combattuto attorno a Damasco negli scorsi anni. Per i cristiani sarà la morte. Un bagno di sangue”. “Si rischia una repubblica governata dai Fratelli musulmani”, afferma il monsignore.

Forse troppo tardi i curdi hanno capito che il ‘cattivo’ Bashar al Assad non è il più cattivo e hanno trovato un accordo (con la decisiva mediazione russa), per l’ingresso delle truppe siriane nelle città curde, che sono già entrate a Manbij e Kobane, hanno circondato la vecchia “capitale” dell’Isis, Raqqa, e hanno preso il controllo della città di Tel Amer, nel nord della Siria nordorientale.

“Visto? I curdi hanno capito che stavano per perdere tutto e hanno trovato un accordo con il governo. Non tutto è perduto”.

“Con loro discutevo sempre, volevano mettere a rischio le generazioni future pur di creare uno Stato autonomo. Nel 2015 un cecchino curdo ha sparato a 30 centimetri dalla mia testa e sai perché? Era un’intimidazione. Volevano dirmi che dovevo stare zitto”.

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“I curdi vogliono una regione autonoma, come in Iraq, ma Assad vuole un Paese unito, seppure nella diversità. A Sochi – prosegue monsignor Hindo – ho chiesto di non usare la parola ‘minoranza’ perché siamo tutti cittadini siriani. I partiti possono essere maggioranza o minoranza. Ma non i siriani. Che sono tutti cittadini dello stesso Stato”.

Secondo monsignor Hindo, i turchi rimarranno nei territori che già controllano, ma non oseranno spingersi là dove sono presenti i soldati governativi.

Qualcuno ha riflettuto sul fatto che un esercito NATO sta per entrare in contatto con soldati russi?




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