Non appena ha visto avvicinarsi gli agenti della Polizia di Stato, è scappato ingoiando la droga che spacciava. Per grazia divina la droga è stata fatale per il tunisino di 46 anni che è poi è morto all’ospedale Fatebenefratelli di Milano.
Intorno alle 18 di ieri, una volante lo aveva notato in atteggiamento sospetto e, dopo un breve inseguimento, era stato bloccato.
Non avendo documenti, è stato portato in questura per il fotosegnalamento. Lì ha dichiarato le sue generalità ed è risultato destinatario di un provvedimento di espulsione, ha poi iniziato a sentirsi male, con forti dolori all’addome e schiuma dalla bocca. Portato in ospedale da un’ambulanza che si trovava in quel momento nel cortile nella questura milanese, è poi morto attorno alle 19.30.
Il magistrato ha disposto l’autopsia ma, secondo fonti della Questura, dalle prime analisi nel sangue risultano tracce di stupefacente che probabilmente gli è stato fatale.
Tutto è bene quel che finisce bene.
Pensate se potessimo applicare il metodo Duterte.
Speriamo non inquisiscano i poliziotti per istigazione al suicidio del negro schifosi (chiamare i magrebini NEGRI per loro e’ molto offensivo.).
L’autopsia costa. Evitiamole, chissenefrega di cosa è morto basta che non sia contagioso.