Alla luce degli sbarchi ormai quotidiani di tunisini, è bene ricordare di chi si tratta e di come non sia assolutamente il caso di fidarsi delle informazioni che diffondono i media cosiddetti ufficiali. Per questo, è importante riproporre la testimonianza di un poliziotto che smentisce la bufala dei ‘giovani migranti disperati’. La disperazione la stanno portando in casa nostra.
“Sono stato nei giorni scorsi aggregato in Sicilia, tra Agrigento e Lampedusa per l’ emergenza sbarchi – scrive Manuel Cantelli nella lettera denuncia spedita al Tempo – Non sono un poliziotto di primo pelo e credo di aver visto un po’ di tutto, ma nonostante ciò la situazione che mi si è presentata mi ha sconcertato. Ogni giorno sbarcano sulle coste italiane centinaia di persone, alcune con le loro imbarcazioni, molte di loro accolte da una sorta di ‘comitato di benvenuto’ li ha riforniti di viveri e dopo una bella pacca sulla spalla, con un cordiale arrivederci, li hanno lasciati liberi di andare dove volessero. Proprio così, liberi nel nostro Paese. Roba da non credere”.
Ebbene “queste persone, questi giovani, non sono profughi e non fuggono dalla guerra, ma sono galeotti tunisini che di certo non vengono qui per fare gli operai in fabbrica”.
“Abbiamo messo in piedi una macchina dei soccorsi enorme – continua la lettera – a Lampedusa c’ è uno spiegamento di forze incredibile, mezzi e uomini di tutti i reparti, dalla Protezione Civile alla Croce Rossa, dai Vigili del Fuoco a tutte le Forze dell’ Ordine; aerei, navi, traghetti, tutti dediti all’ accoglienza, tutti preoccupati a fornire un servizio a 5 stelle a questi signori, che tutto sono tranne che pacifici turisti”.
“Nella maggior parte dei casi si tratta persone senza ritegno alcuno, senza alcun rispetto delle nostre regole, delle nostre leggi, della nostra civiltà e purtroppo nei Tg non se ne parla, come se quello che succede a Lampedusa debba essere tenuto nascosto”.
E oggi, nel 2019, la situazione è aggravata dall’effetto dell’annuncio dei porti aperti, che è arrivato in Africa:
Video di #QuartaRepubblica: un tunisino, sbarcato a #Lampedusa già rimpatriato in precedenza, ammette di essere felice che #Salvini non sia più al @Viminale, e conferma che i proclami #portiaperti stanno spingendo tanti a partire dalla #Tunisia.@GiuseppeConteIT #Lamorgese pic.twitter.com/ZBGlOwr94x
— Francesca Totolo (@francescatotolo) October 8, 2019
Ricordate?
“Noi neri vogliamo tutti andare in Italia, ma Salvini ha chiuso i porti” – VIDEO
Ora è il contrario. E i telegiornali non ve lo dicono.
E me, mi portate via e mi tenete per quasi un giorno per un innocente scherzo col ghiaccio secco. E non sono nemmeno finito sul giornale.