Salta l’accordo di Malta: nessun Paese vuole i clandestini ‘italiani’

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A Malta, il 23 settembre scorso, il governo del ribaltone aveva venduto una dichiarazione di intenti tra quattro Paesi come una “svolta epocale” che avrebbe garantito il ricollocamento di tutti i clandestini che sbarcavano in Italia.

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Poi si è scoperto che questo accordo riguardava solo una parte del 10 per cento di chi sbarcava. Ora si scopre che non c’è alcun accordo.

Infatti, ieri, il vertice di Lussemburgo che avrebbe dovuto definire l’accordo, è finito con un nulla di fatto. Anzi, con la certezza che gli altri Paesi Ue non vogliono i ‘nostri’ clandestini. Che però intanto non smettono di arrivare, richiamati anche con l’annuncio dei porti aperti e l’idea che sarebbero stati ricollocati in Germania e Francia:

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Come ha confessato una cupa Lamorgese nella serata di ieri, riuscita in meno di un mese a triplicare gli sbarchi, i Paesi Ue che hanno detto di sì sono “quei tre o quattro Stati che avevano già dato la loro disponibilità, tipo Lussemburgo, Irlanda”. Nessuno si è aggiunto. “Dobbiamo operare perché l’accordo abbia una valenza anche per gli altri Paesi. Speriamo di chiudere tra novembre e dicembre”. Sì, a Natale.

L’accordo non c’è.

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4 pensieri su “Salta l’accordo di Malta: nessun Paese vuole i clandestini ‘italiani’”

  1. Gli altri paesi UE hanno ragione a non volersi accollare i migranti che sbarcano in Italia. E’ l’Italia che ha torto nell’aver riaperto i porti, facendo così riprendere gli sbarchi. Il Trattato di Dublino parla chiaro, i migranti deve tenerseli il paese dove approdano, e nel caso specifico è l’Italia, che tra l’altro questo accordo lo ha sottoscritto, per cui gli altri Stati stanno semplicemente rispettando i regolamenti previsti dal Trattato.

    Se l’Italia chiudesse i porti e respingesse tutti i clandestini che tentano di sbarcare, non violerebbe alcun trattato, e ciò scoraggerebbe molti africani a partire, solo che poi ipocritamente Francia e Germania si permettono di fare la morale.

  2. Non esiste nessun trattato, sono invenzioni, come dico spesso, diamo alle cose i loro nomi. Questa è invasione e tutta l’Italia è un grande porto aperto al mondo intero, a quelli che la vogliono occupare per fare i loro comodi. La terra che i politici italiani (TUTTI nessuno escluso!) hanno donato, anzi venduto alla causa europeista. Noi il primo popolo da sacrificare, insieme a quelli del Baltico forse.

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