Bambina inglese schiavizzata da gang islamica: stuprata da 500 ‘uomini’

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L’incubo multietnico è durato sette anni per la piccola Jennifer. Un incubo senza fine durante il quale è stata violentata anche da dieci uomini per notte e dal quale pensava di poter uscire solo con la morte.

Jennifer è una delle tante, troppe vittime degli stupri etnici che i pakistani hanno portato avanti in questi anni con la complicità di autorità inerti: che non volevano turbare il progetto di una società multietnica.

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Oggi ha 40 anni, Jennifer, ma nonostante sia riuscita a fuggire dall’incubo, la sua vita è ormai segnata. Gli abusi sono iniziati quando lei aveva 11 anni: la donna racconta di essere stata violentata da oltre 500 musulmani durante un calvario durato sette anni.

Jennifer è solo l’ultima delle vittime dei famigerati abusi sessuali di Telford nello Shropshire, in Inghilterra, dove una banda di pakistani ha preso di mira ragazzine locali per un periodo di 40 anni in quello che viene definito lo scandalo per abusi sui minori “peggiore in assoluto” della Gran Bretagna. Stupri etnici che fanno impallidire quelli nella ex-Jugoslavia:

1.000 bambine stuprate da gang islamica e bruciate vive

Le bambine venivano drogate, picchiate e violentate dai membri della banda, attiva fin dagli anni ’80. Tre persone sono state uccise e altre due sono morte in seguito a incidenti legati al traffico di vittime innocenti.

Jennifer, che ora è madre, ha detto al Sunday Mirror che aveva solo 11 anni quando un ragazzo che stava frequentando la presentò a un parente più anziano: una trappola che l’ha portata a essere violentata anche da 10 uomini a notte. Tra i 14 e i 16 anni non andò a scuola e quando tornò tra i banchi un’insegnante le disse che ormai era troppo tardi per essere recuperata. Immediatamente dopo divenne una sorta di schiava nelle mani di un uomo che la trascinava in giro per il paese per farla violentare da estranei.

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«Se non facevo quello che mi diceva mi picchiava – ha raccontato Jennifer – Pensavo che l’unica via d’uscita fosse la morte, perché ero andato alla polizia e non volevano aiutarmi. La mia vita era un inferno, mi sentivo così sola. Mi hanno anche rinchiuso in un appartamento con sbarre di ferro, per tre o quattro giorni. Mi fu detto che la polizia pensava che fossi stata rapita, ma non hanno fatto nulla». Il trafficante che l’aveva resa schiava ha trascorso quattro mesi in custodia per sospetto stupro di gruppo, ma poi tornò in libertà e si presentò da Jennifer con un fucile.

In quegli anni ragazze di appena 11 anni venivano attirate lontano dalle loro famiglie e poi drogate, picchiate e violentate. Una 16enne, Lucy Lowe, fu uccisa nel 2000 insieme a sua madre e a sua sorella dopo che un uomo di 26 anni, che l’aveva messa incinta a 14 anni, aveva dato fuoco alla loro casa. Fu incarcerato per omicidio, ma non per crimini sessuali. Secondo un membro della famiglia, anche Rebecca Watson, 13 anni, deceduta in un incidente d’auto nel 2002, era finita nella mani della banda. E la sua amica Vicky Round era morta in seguito a un’overdose dopo che la banda l’aveva introdotta alla cocaina quando aveva appena 12 anni.

Questa vicenda, oltre a Vox, l’hanno raccontata anche altri giornali italiani. Omettendo un ‘trascurabile’ particolare: tutti gli stupratori erano pakistani, tutte le vittime erano bambine inglesi bianche. Vergogna, pennivendoli a cottimo.

Vergognosi come la polizia di Telford che, su ordine dei politici, ignorava le denunce delle bambine schiavizzate per non turbare la ‘tranquillità’ della società multietnica. Per non rendere noto agli inglesi che i pakistani stavano stuprando le loro figlie.

Quello che sta accadendo in Europa ha tutti i crismi dell’occupazione militare: stupri etnici compresi. Marocchinate 2.0.




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