Il naufragio a poche miglia nautiche da Lampedusa, scatena le Ong. Non è affatto da escludere che a provocarlo siano stati gli stessi scafisti che da anni collaborano con le Ong. E la mafia nigeriana, che vuole ricominciare a traghettare indisturbata in Italia i propri soldati.
Le ong che operano nel Mediterraneo di fatto dopo il “naufragio” chiedono a gran voce di tornare in mare. Peccato che siano in mare in due da ieri:
Arrivano le Ong e si ribalta un barcone: vogliono i morti per ricominciare il traffico
La Open Arms ieri ha recuperato circa 40 clandestini. La Ocean Viking pattuglia le coste libiche da un paio di giorni.
E questo ingelosisce i trafficanti sinistri finanziati dal Vaticano di Mediterranea, che hanno le navi sotto sequestro in porto dopo la confisca voluta da Salvini. I provvedimenti di fermo nascono dal dl Sicurezza, l’arma usata da Salvini prima di lasciare il Viminale.
Mediterranea chiede al governo dei porti aperti di togliere le ganasce alle navi: “Ancora una tragedia a poche miglia da Lampedusa: i corpi di due donne sono stati recuperati in mare, 22 superstiti e una trentina di dispersi, tra cui otto bambini (non è affatto provato ndr…), nel naufragio di un barcone. Otto bambini dispersi in mare. A poche miglia dalle coste europee. La situazione in mare è drammatica. Le partenze non si arrestano nonostante il meteo poco favorevole – prosegue Mediterranea – sempre questa notte Proactiva Open Arms è intervenuta in soccorso di un altro barcone con 40 persone in zona Sar Maltese che adesso hanno bisogno di assistenza e di un porto sicuro di sbarco. Nel Mare Mediterraneo mancano sufficienti soccorsi: liberate le nostre navi bloccate in porto da provvedimenti assurdi e illegittimi, liberate l’umanità. Fatelo subito”.
Insomma, Mediterranea usa i cadaveri per tornare a trafficare. Le Ong lo fanno da anni.
Salvini, commentando quanto accaduto nella notte, ha messo nel mirino il governo Pd-M5s: “Altri morti annegati, figli del buonismo, figli del c’è spazio per tutti, figli della riapertura dei porti, del nuovo, rinnovato entusiasmo degli scafisti”.
Nel frattempo, @RescueMed tramite il suo portavoce @beppecaccia sfrutta la tragedia avvenuta davanti a #Lampedusa, per chiedere il dissequestro della #MareJonio.
Non preoccuparti Beppe, ora interverrà il vostro compagno di merende, il neo cardinale bergogliano @cardinal_jch. https://t.co/ciXbbjX66j— Francesca Totolo (@francescatotolo) October 7, 2019
Fratoianni, noto deputato scafista che passa più tempo a bordo di navi Ong che in Parlamento, di Sinistra Italiana-Leu, ora al governo, attacca: “Di fronte alla tragedia di stanotte non c’è più spazio per gli sciacalli e gli ipocriti. Salvini per primo la smetta di parlare di questa strage, anche perché le parole nella sua bocca non sono dignitose e non sono sincere, dopo tutti i disastri morali e legislativo di cui è direttamente responsabile. Sbloccare le ong, è ora di salvare vite”. Insomma mentre si contano ancora una volta i morti, l’unico obiettivo delle ong è quello di criticare Salvini e di chiedere un ritorno in mare immediato.
Sciacalli e ipocriti? Ho trovato il distributore. Scegli il gancio, Fratoianni.
Hanno tuttti più di novanta anni, non vedono l’ora di vendere qualsiasi cosa. Bravi, compagni.