Maxi processo contro italiani che hanno insultato clandestini sbarcati a Lampedusa

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Una studentessa vicentina l’estate scorsa si era recata in vacanza a Lampedusa con il fidanzato e alcuni amici. Mentre era sull’isola siciliana aveva fotografato dei gruppetti di clandestini del centro di accoglienza e aveva postato le immagini su Instagram.

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Nella didascalia aveva scritto che gli invasori le facevano pena e dovevano essere aiutati. Aveva ricevuto in risposta commenti giustamente offensivi e durissimi.

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La buonista ha sporto denuncia per diffamazione aggravata contro 31 persone provenienti da tutto il Nord Italia.

Presto dovranno affittare stadi di calcio per processare tutti gli italiani che offendono con puntuali insulti i buonisti. Ma non puoi processare la maggioranza. Perché se una legge non è rispettata dalla maggioranza, non è più un reato, è una rivoluzione.




2 pensieri su “Maxi processo contro italiani che hanno insultato clandestini sbarcati a Lampedusa”

  1. Ma se come fb anche istagram ha i natali americani dovrebbe sottostare alla legge usa, che non prevede il reato di diffamazione. Me lo ha confermato tempo fa proprio uno della polizia postale. Qundi non capisco su che basi l’avv. della tizia agisca. Probabile che per lucrare abbia accettato la causa ma poi ella si ritrovi a dover pagare le spese processuali oltre alle parcelle della controparte.

    1. Ci sono dei precedenti, qui si va ad interpretazione e la legge non è affatto uguale per tutti. Non sarei così certo che chi la ha insultata ne esca indenna. Lo spero, ma non ne sono sicuro.

I commenti sono chiusi.