Tortellino islamico, Cardinale non torna indietro: “Ormai è deciso”

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Contro l’idea dell’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi si è levato il muro del presidente dell’Associazione del prodotto tipico emiliano, chiamato in gergo aulico Gran Prevosto della Dotta Confraternita, Alberto Salvadori. “Ma stiamo scherzando!- ha tuonato Salvadori, parlando ad AdnKronos- Il tortellino emiliano è solo uno e guai a chi ce lo tocca. La Curia lo chiama il ‘tortellino dell’accoglienza’, ma per i bolognesi doc sarebbe come il kebab al maiale per essere accolti dai musulmani”.

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“È come il leone di San Marco per i veneziani, un simbolo intoccabile”. Ma ormai, la Curia si è messa in moto, con tanto di sfogline sl seguito, le donne esperte della pasta fresca, e “non la si può fermare”.

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“Tra i nostri soci c’è la presidente delle sfogline che ha già preso la decisione di fare questo intruglio in accordo con la Curia”. E allora, il Gran Prevosto lancia un appello: “Poiché noi siamo gente sanguigna che non scende a compromessi, diciamo: Bolognesi fate lo sciopero del tortellino senza maiale. Non li mangiate!”.




2 pensieri su “Tortellino islamico, Cardinale non torna indietro: “Ormai è deciso””

  1. Prevosto, manda a cagare la sfoglina, visto che sei uno sanguigno. E magari espellila dall’associazione.

  2. Non ho piu’ parole.Bologna la dotta e Bologna la grassa diventa bologna la pavida.Spero solo che il tortellino della sottomissione gli resti sullo stomaco.Da oggi la mia dieta si basa sugli strozzapreti.

I commenti sono chiusi.