Vescovi golosi: “Porti aperti non sono abbastanza”

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Il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente Cei, è soddisfatto di come il governo del ribaltone sta affrontando la nuova fase della gestione dei fenomeni migratori. Non poteva essere altrimenti, “porti aperti” fa rima con:

Ma ha già messo in chiaro, dal basso della sua irrilevanza politica e culturale nella società, di cui ancora lui e i suoi non si rendono conto, che non è abbastanza, che non è disposto a firmare “carte in bianco”. Non basta l’apertura dei porti.

“Sta cambiando atmosfera. Le premesse sono buone – ha fatto presente l’alto ecclesiastico – c’è un cambio di passo ma non firmo carte in bianco. Voglio essere veritiero”, ha dichiarato l’arcivescovo di Perugia.

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Ma non è l’unica riflessione sopraggiunta da Bassetti, che ha definito quanto stabilito a Malta, pure sulla cosiddetta redistribuzione tra le nazioni europee, una “buona base”. Per la Cei, insomma, siamo alle fasi iniziali di un processo che deve perdurare nel tempo. C’è stato anche spazio per una riflessione di carattere culturale e valoriale, dato che per il presidente della Cei l’immigrazione è un “problema dell’umanità è va affrontato con criteri nuovi” . Prima dell’appunto su come anche l’istituzione scolastica debba svolgere un ruolo essenziale sul tema, è arrivato l’annuncio di un convegno, sempre organizzato dall’episcopato italiano, su come vada affrontato il macro fenomeno nel mar Mediterraneo, quello che papa Francesco ha spesso definito un “cimitero della contemporaneità”.

Attenzione però, perché mentre le forze di maggioranza dibattono su come estendere la cittadinanza mediante la probabile introduzione dello ius soli, il capo dei vescovi del Belpaese – come si apprende sull’Agi – ha ragionato a microfono aperto della necessità di un’integrazione piena: “Più che di ius soli, io parlerei di ius culturae. Anche dal punto di vista normativo. Altrimenti la cittadinanza sembra un contenitore vuoto”, ha fatto sapere il cardinal Gualtiero Bassetti.

La Chiesa Spa, che con la chiusura dei porti ha perso 1 miliardo di euro in accoglienza, celebra la riapertura del business. Ma quello che vogliono è una mutazione della società italiana in una poltiglia meticcia.

Ormai la Chiesa e le sue varie incrostazioni nella società, come la Caritas o Sant’Egidio, sono elementi ostili al benessere della Nazione. Non si deve avere pietà. Il Cristianesimo ha bisogno di un ritorno alle radici, che non può non passare dall’abbattimento di questa struttura ormai corrosa da corruzione morale e politica. Via i mercanti dal tempio. Se hanno fame di ‘negri’ se ne vadano in Africa.




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