Pestato a sangue da 15 immigrati: gli spaccano costole, 3 mesi di prognosi

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Picchiato da una quindicina di immigrati per avere osato chiedere di lasciare libero il passaggio sulle scale che conducono agli uffici del giudice di pace. È accaduto nella mattinata di giovedì 26 settembre a Pavia.

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L’operatore giudiziario di 61 anni è stato aggredito mentre si recava al lavoro, la maglietta strappata in più parte dal gruppo che si è avventato su di lui. Ferite e graffi su tutto il corpo e una costola rotta.Tre mesi di prognosi.

«Come ogni mattina, ieri verso le 7,45 stavo andando a lavorare negli uffici del giudice di pace (in via Emilia, negli ex uffici Anagrafe) – racconta G.G. –. Sono arrivato all’altezza della scalinata e mi sono trovato la strada sbarrata da una quindicina di persone. A quel punto ho chiesto gentilmente di farmi passare e di non sostare sulla scala, perché di solito sono tante le persone che vengono nei nostri uffici».

Una delle persone sedute sulla scalinata avrebbe reagito con fare minaccioso. «Mi hanno assalito dicendomi che loro avevano il permesso di sostare sulla scale e a quel punto mi hanno spintonato e picchiato, insultandomi e minacciandomi – spiega l’uomo –. Sono caduto e, dopo avermi sferrato altri calci, il gruppo è fuggito dileguandosi».

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Arrivato in ufficio G.G. ha raccontato dell’accaduto e ha chiamato i carabinieri della stazione di Voghera. L’uomo, che presentava diverse ferite, è andato al Pronto soccorso: i medici gli hanno riscontrato escoriazioni in diverse parti del corpo e la frattura di una costola.

«Quotidianamente in questa zona stazionano sbandati ed extracomunitari – conclude il 61enne –. Come se non bastasse, tutte le mattine, quando i miei colleghi ed io andiamo al lavoro, dobbiamo fare lo slalom tra cocci di vetro, lattine e bottiglie di vetro abbandonate, spinelli ed escrementi. È una situazione intollerabile».

Ormai i pestaggi di immigrati sono all’ordine del giorno in Italia (foto pestaggio a Firenze), ma i media si interessano di inesistenti ‘casi razzismo’.