Profugo: “Qui in Italia ormai sembra di essere in Africa” – VIDEO

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“Siamo in Italia ma sembra di essere tornati in Africa”. I rifugiati sudanesi sfrattati quando Salvini era ancora ministro dall’immobile che occupavano abusivamente in via Scorticabove, a Roma, da un anno sono alla ricerca di una nuova sistemazione a spese dei contribuenti: perché hanno il permesso umanitario.

Erano circa una sessantina, tutti maschi rifugiati politici dal Darfur che vivono in Italia da ormai quattordi anni. Da quattordici anni mantenuti! Intanto la guerra nel Darfur è finita nel 2010. Ma loro rimangono qui. E ci portano l’Africa, parole loro.

A fornirgli giornalmente gli aiuti sono alcune associazioni umanitarie e Ong, tra cui il famigerato Baobab, noto per avere trafficato quelli della Diciotti verso Ventimiglia ed avere ospitato diversi delinquenti in quel di Roma.

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“Tutti noi abbiamo lo status di rifugiati ma stavamo male anche quando c’era la cooperativa. Avevamo piatti e posate ma non ci davano il cibo. Ora qui non c’è lavoro, ma non posso né tornare al mio Paese né lasciare l’Italia per colpa di Dublino”, raccontava tal Hamid, un sudanese approdato in Italia nel 2008. Alcuni suoi amici “lavorano nelle bancarelle” mentre hanno altri hanno lasciato via Scorticabove per andare a raccogliere i pomodori in Sicilia.

E sì, è indubbio: ci pagheranno le pensioni.

Anche questi africani non dovrebbero essere in Italia: se fuggi da una guerra, dopo dieci anni che è finita, torni a casa. Ma questi non fuggivano dalla guerra, dicevano di farlo per vivere quattordici anni a sbafo.




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