Dopo Ong, governo pronto a riaprire i porti anche a navi militari straniere

Vox
Condividi!

VERIFICA LA NOTIZIA
Conte, dopo aver appoggiato la chiusura voluta da Matteo Salvini, fa una giravolta anche su questo: “L’operazione Sophia non era stata completamente accantonata, ma non era stata valorizzata – dichiara il presidente del consiglio – In quadro in cui andiamo ad attivare un meccanismo di redistribuzione europea dei migranti possiamo riconsiderare il tutto”.

E oggi è arrivata la ratifica da parte del Consiglio dell’Ue di una nuova proroga di sei mesi. Nel frattempo, si specifica, “gli Stati membri sono pronti a tornare sulla materia per fornire al comandante dell’operazione possibili nuove linee guida sul dispiegamento dei mezzi navali dell’operazione”.

Insomma, dopo i porti aperti alle Ong, stanno tornando anche le navi militari straniere che, come sappiamo, per quanto firmato a suo tempo da Renzi, scaricheranno tutti qui.

Pronti a riprendere la famigerata ‘missione Sophia’, con cui le navi militari di tutti i Paesi Ue scaricavano clandestini in Italia.

VERIFICA LA NOTIZIA

La missione Sophia, lungi dall’essere una lotta al business dei clandestini e alla tratta dei nuovi schiavi, era un servizio taxi in sinergia con le Ong. E’ stata chiusa da Salvini:

Perché, come firmato da Renzi, in cambio di ‘flessibilità sul deficit’, i clandestini finivano tutti in Italia. Che poi ci facevano spendere miliardi di euro. Che però finivano alle coop vicine al PD.

Una calamita che, tra l’altro, ci costava 129mila euro al giorno: escluso il costo di mantenimento dei fancazzisti che ci portava a casa e che finiscono nei centri di accoglienza.

Vox

Ricordiamo che i clandestini sbarcati dalla missione Sophia sono il 9% del totale degli arrivi negli ultimi tre anni: parliamo di oltre 50mila clandestini che non sarebbero dovuti finire in Italia.

Eunavformed era nata per schiacciare i trafficanti di esseri umani: in realtà si è trasformata nell’ennesimo servizio di taxi a favore degli scafistini. Nonostante i 151 sospetti, soprattutto scafisti, consegnati alle autorità italiane e le 551 imbarcazioni affondate o sequestrate, la flotta Ue non è mai riuscita a fermare il business dei migranti: anzi, lo ha facilitato.

Non è stato un blocco navale, quello attuato ora da Italia e Libia insieme.

Fino ad oggi l’Italia ha speso oltre 200 milioni di euro. Ogni mese in più spenderemmo quasi 5 milioni di euro.

E poi, ovviamente, ci sono i costi per mantenere i 50mila in hotel. Che tenendo conto di 2 anni di permanenza media a 35 euro al giorno, fanno 1.277.500.000

Insomma, la missione Ue c’è costato oltre 1,5 miliardi di euro, e qui c’è ancora qualcuno che vorrebbe prorogarla. Ma che chiuda.

Del resto, cosa vi aspettavate, da una missione che prende il nome dal figlio di una clandestina nata a bordo di una delle navi militari Ue? Già nel nome il simbolo della sostituzione etnica per via demografica.

Insomma, Conte ha nostalgia di una missione che recuperava clandestini in tutto il Mediterraneo e li traghettava in Italia. Noi vogliamo una missione che recuperi clandestini e li riporti in Africa.