Accordo Malta, la postilla riservata: con aumento flussi immigrati rimarranno in Italia

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Flop si aggiunge a flop. Il “meccanismo” per il ricollocamento dei richiedenti asilo concordato a Malta, già di per sé ridicolo perché riguarderebbe, qualora approvato da tutti i Paesi Ue, solo il 10% scarso di chi sbarca in Italia, “sarà valido per sei mesi, e potrà essere rinnovato”, ma se nel frattempo “il numero dei ricollocati dovesse aumentare in modo sostanziale”, il meccanismo “potrà essere sospeso”.

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Insomma, è la solita fregatura. I porti di sbarco restano quelli italiani. I clandestini ce li teniamo tutti noi tranne una parte del 10 per cento. E se dovessero aumentare ce li teniamo tutti.

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Saltano all’occhio, nel documento, le ultime quattro righe, dove viene detto che «qualora il numero di persone ricollocate entro questi 6 mesi aumentasse notevolmente, gli Stati membri partecipanti si riuniranno per le consultazioni. E durante le consultazioni l’intero meccanismo potrà essere sospeso». L’accordo potrà comunque essere rinnovato per altri sei mesi e, nel frattempo occorrerà «andare avanti sulla riforma del sistema comune d’asilo, sulla base di un’iniziativa della Commissione».




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