CETA, così il governo ‘italiano’ svende i nostri prodotti alle multinazionali

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La Lega torna all’attacco sul Ceta, (Comprehensive economic and trade agreement), trattato tra Canada e Unione europea che prevede un accordo commerciale di libero scambio. Che danneggia la nostra economia. Mai quanto accadrebbe se lo stesso trattato venisse ampliato agli Usa o, Dio ce ne scampi, la Cina.

Il trattato, in vigore in forma provvisoria, il 21 settembre 2017, è in attesa della successiva fase di ratifica da parte degli Stati membri della Ue.

“A due anni esatti di distanza dall’entrata in vigore a livello europeo, a titolo provvisorio, del Ceta, secondo un’analisi di Coldiretti le nostre esportazioni nel mercato canadese di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, due eccellenze della Pianura Padana e portabandiera del Made in Italy nel mondo, sono crollate del 32%, come era prevedibile e come temevano i nostri produttori in quanto accordi di libero scambio fatti in questo modo favoriscono l’aumento del falso Made in Italy danneggi il nostro export e quindi i nostri agricoltori. Questo crollo del nostro export rappresenta un danno enorme per i nostri produttori, agricoltori e allevatori e si traduce anche in una perdita di posti di lavoro”, tuona Paolo Grimoldi, deputato della Lega e componente della Commissione Esteri della Camera.

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“L’Italia sta applicando il Ceta senza che il Parlamento italiano lo abbia ancora ratificato, anche se il ministro dell’Agricoltura, la Bellanova, sostiene che l’accordo è già in vigore. Non è così e voglio proprio vedere, se e quando la ratifica del Ceta approderà in Parlamento, chi e con che faccia voterà per questo trattato tafazzista, che sta già ammazzando il nostro agro alimentare: chi lo voterà dovrà poi risponderne ai nostri produttori, allevatori e agricoltori”.



Ma il vero problema è che questo trattato è solo avanguardia del ben più minaccioso TTIP.




Un pensiero su “CETA, così il governo ‘italiano’ svende i nostri prodotti alle multinazionali”

  1. Non chiedetevi cosa spedite ma chiedetevi cosa la Monsanto spedisce a noi. Ricordatevi che vanno in giro ad analizzare i campi per capire se possono richiedere un audit per farsi pagare la licenza per le sementi. E i loro semi contaminano quelli degli altri fino a che legalmente gli dovete dei soldi. Senza contare che nessuno analizza l’interazione fra le loro colture e il nostro fisico ma tutti pensano a come tagliarsi meglio il cazzo. Se non serve ai trans non è scienza.
    In questi giorni di gretini vi ricordo che la CO2 non è nemmeno inquinamento, mentre farmaci e plastica lo sono.

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