Il sindaco accoglione di Lampedusa: “Qui gli sbarchi c’erano prima, con Matteo Salvini, e ci sono ora, senza Salvini. La vittima siamo noi e non è giusto. Quello che chiediamo è il rispetto delle regole”. Le regole, secondo lui, significa farli sbarcare e poi trasferirli in tutta Italia:

Governo usa traghetto per scaricare centinaia di clandestini in Italia

Mentre Salvini i tunisini li teneva lì e poi li rimpatriava. L’obiettivo dei tunisini, che sanno di esser rimpatriati, è sempre stato quello di farsi spostare da Lampedusa, così possono fuggire. Per questo arrivano ad ondate, non è casuale.

Ovviamente non è vero che gli sbarchi sono gli stessi. E’ vero che c’erano anche con Salvini, ma erano ridotti ai minimi termini:

Sbarchi quadruplicati col PD al governo: 1.752 clandestini in 21 giorni

E infatti, Totò Martello, dal 2017 sindaco di Lampedusa, alla fine deve ammettere nell’intervista al Giorno che i dati del Viminale parlano di un forte aumento da che Salvini non è più ministro: “I trafficanti di uomini sentono i telegiornali, guardano su internet e capiscono che i porti sono stati aperti. Che in realtà non sia così, è praticamente irrilevante. Conta l’effetto annuncio. E così i flussi sì, anche qui, un po’ sono cresciuti. Forse un centinaio in più al mese. Ma dico che non cambia molto, perché a Lampedusa, nonostante Salvini, il porto non è mai stato chiuso”.

Non cambia molto perché non hai le capacità intellettive per comprendere che se ne arriva 100 è diverso dal farne arrivare 10 residui come avveniva prima.

E l’effetto annuncio è potente:

“Noi neri vogliamo tutti andare in Italia, ma Salvini ha chiuso i porti” – VIDEO