Pochi immigrati, case vuote e coop sul lastrico rischiano chiusura per ‘colpa’ Salvini: ecco perché il PD riapre i porti

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Per comprendere la foga con cui subito il Pd, vero referente politico delle coop, ha riaperto i porti, e quella della Chiesa SPA nello sponsorizzare il ribaltone, bisogna andare alla fonte: la situazione in cui versano le cooperative che facevano business conl’accoglienza, dopo la cura Salvini.

Solo a Pordenone

Le cooperative che si occupano di migranti e della loro accoglienza sono “alla canna del gas”, e rischiano di sparire. Almeno per quanto riguarda il settore che riguarda la gestione dei richiedenti asilo. Dal grido d’allarme, lanciato su queste pagine alcuni mesi fa, si è infatti passati alla fase dei conti e dei numeri. Un anno fa le cooperative gestivano circa mille migranti, oggi meno di 500.

Ha funzionato la politica dei porti chiusi. In tutta Italia si moltiplicano notizie di coop in bancarotta, stritolate tra crollo degli sbarchi, abrogazione ‘protezione umanitaria’ per clandestini e dimezzamento dei 35 euro.

Sono state bocciate dalle commissioni nel 2019 in media in tre casi su quattro, con punte percentuali dell’80%.

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È l’effetto Salvini: si combina il decreto sicurezza, con l’abrogazione della protezione «umanitaria» – resta lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria – e la politica dei porti chiusi dell’ormai ex ministro leghista. Mai si era arrivati a cifre del genere. Mai.

I dati aggiornati al 6 settembre della Commissione nazionale per il diritto d’asilo del ministero dell’Interno parlano di 23.982 domande dal 1° gennaio. Il 2019, dunque, registrerà il numero più basso di istanze degli ultimi anni. Nel 2018 erano state 53.596, prima ancora 130.119 (2017) e 123.600 (2016). Ma anche in passato erano cifre alte, con gli 83.970 del 2015 e i 63.456 del 2014.

Ancora più impressionante la percentuale dei dinieghi delle istanze. Negli ultimi sei anni, un crescendo quasi inarrestabile: 36% (2014), 53% (2015), 56% (2016), 52% (2017), 59% (2018). Fino al record di quest’anno, 72%, con molti mesi in cui la percentuale è arrivata all’80% e oltre. E’ l’effetto dell’abolizione della famigerata ‘protezione umanitaria’, quella di Oseghale, che ora il Pd vuole rimettere per foraggiare le coop.

Tutto questo ha avuto l’effetto di fare crollare il numero di ospiti delle coop di oltre 60mila in 14 mesi: mettendole in ginocchio. E mettendo in ginocchio anche il Vaticano, che di questo business si pappa quasi il 20 per cento.

Ecco perché il PD ha questa fretta di aprire i porti. E perché Bergoglio è grande sponsor del governo del ribaltone.