In 20 anni quadruplicati immigrati e crollata ricchezza: sarà un caso?

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Negli ultimi vent’anni sono quadruplicati gli immigrati ed è crollata la ricchezza pro-capite
La ‘tri-naglia’ Euro-Immigrazione-Globalizzazione ci sta ammazzando.

Negli ultimi 20 anni la ricchezza del nostro Paese è cresciuta mediamente dello 0,2 per cento ogni anno. Lo rileva la Cgia, secondo cui si tratta di “un dato molto preoccupante che è riconducibile, in particolar modo, agli effetti negativi provocati dalla grande crisi iniziata nel 2008”. “Nonostante sia trascorso oltre un decennio da questo evento – sottolinea la Cgia – assieme alla Grecia siamo l’unico Paese dell’area dell’euro a non aver ancora recuperato la situazione ante-crisi (2007). Rispetto a 12 anni fa, infatti, dobbiamo ‘riconquistare’ ancora 4,2 punti percentuali di Pil, ma anche 19,2 punti di investimenti, 5,9 punti di reddito disponibile delle famiglie e 1,4 punti percentuali di consumi delle famiglie. Queste difficoltà, purtroppo, continuano a perdurare, nonostante la platea degli addetti sia aumentata: sempre in questa ultima dozzina di anni, infatti, gli occupati sono cresciuti dell’1,6 per cento (abbiamo superato la soglia di 23 milioni di lavoratori). E nonostante questo aspetto positivo, il monte orario e il livello medio delle retribuzioni sono diminuite, a causa di un deciso incremento della precarietà, mentre la disoccupazione è aumentata dell’81 per cento (il tasso medio annuo era al 6 e ora si aggira attorno al 10 per cento). Con meno soldi a disposizione, dobbiamo ancora recuperare 5,9 punti di reddito disponibile delle famiglie e 1,4 punti di consumi.

Non lo recupereremo mai se non usciremo dalla ‘tri-naglia’.

Perché nello stesso periodo di tempo è quadruplicato il numero degli stranieri residenti in Italia. Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, in audizione alla Camera davanti la Commissione Affari costituzionali, l’ha definito uno dei tassi di crescita più marcati tra quelli registrati nei paesi europei.

E non vengono per lavorare, entrano in Italia a farsi mantenere, visto che il ‘ricongiungimento familiare’ è ormai la prima e quasi unica ragione d’ingresso.

“Dal 1998, primo anno in cui il dato è disponibile e in cui risultavano poco meno di un milione di stranieri residenti, al 2018, ultimo anno disponibile, il numero di stranieri nel nostro Paese è quadruplicato (+419%)”. Lo dice il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo in audizione alla Camera davanti la Commissione Affari costituzionali sull’indagine conoscitiva in materia di politiche dell’immigrazione, diritto d’asilo e gestione dei flussi migratori.

“Si tratta di uno dei tassi di crescita più marcati tra quelli registrati nei paesi europei per i quali sono disponibili i dati. Crescite dello stesso ordine di grandezza si sono verificate anche in Polonia (483%), Grecia (+393%) e Irlanda (+381%).

In Italia oltre 5 milioni di stranieri. Blangiardo ha evidenziato che al 31 dicembre 2018 sono 5.255.503 i cittadini stranieri iscritti in anagrafe; rispetto al 2017 sono aumentati di 111 mila (+2,2%), arrivando a costituire l’8,7%2 del totale della popolazione residente. I saldi migratori per l’estero mostrano un bilancio negativo per gli italiani (-70 mila) e positivo per gli stranieri (+245 mila).

1,3 milioni di nuovi ‘italiani’ a inizio 2018. Parlando dell’acquisizione della cittadinanza, Blangiardo ha evidenziato che “al 1° gennaio 2018 risiedono nel nostro Paese oltre un milione e 340 mila persone che hanno acquisito la cittadinanza italiana, nel 56,3% dei casi si tratta di donne”. I residenti che hanno acquisito la cittadinanza sono nel 13,7% dei casi marocchini e nel 12,6% albanesi. In particolare per ogni 100 stranieri marocchini ci sono 44 italiani di origine marocchina; per ogni 100 albanesi 38 italiani di origine albanese. Marocchini e albanesi rappresentano rispettivamente l’8,1% e l’8,6% degli stranieri residenti, ma considerando la popolazione di origine straniera (stranieri residenti + italiani per acquisizione) rappresentano più del 9%.

Non è un’invasione? E la dobbiamo alle famigerate regolarizzazioni. Le più grandi fatte da governi di centrodestra.

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Il problema degli sbarchi è sicuramente drammatico, ma Salvini ha dimostrato che è facilmente risolvibile riducendoli al minimo. Ma sono i regolari la vera fonte della sostituzione etnica, la vera emergenza, anche questa facilmente risolvibile: abrogando i ricongiungimenti familiari e tornando allo ius sanguinis.

Ricongiungimento familiare prima ragione del viaggio. Blangiardo ha anche ricordato che “se le migrazioni per lavoro sono state prevalenti fino al 2010, dal 2011 il motivo di ingresso più diffuso è divenuto invece il ricongiungimento familiare; nel 2017 le migrazioni per lavoro hanno toccato un nuovo minimo storico con il 4,6% (12.200) del totale dei nuovi permessi”.

Gli sbarchi. “Nel 2015 ci sono stati 154 mila sbarchi; nel 2016 sono stati 183 mila, 119 mila nel 2017, 23 mila nel 2018. A giugno 2019 erano tremila”.

Dicono che gli immigrati portano ricchezza, però nel periodo di tempo in cui sono quadruplicati, la ricchezza è rimasta stagnante, facendo crollare quella pro-capite.

Questo perché deprimono i salari diminuendo il potere d’acquisto dei lavoratori italiani. Come? Così:

E’ ufficiale: lavoro, immigrati sostituiscono i giovani italiani

E un altro fattore che diminuisce la ricchezza ‘grazie’ agli immigrati è questo:

Immigrati si sono portati via 66 miliardi in 10 anni




4 pensieri su “In 20 anni quadruplicati immigrati e crollata ricchezza: sarà un caso?”

  1. Beh, negli ultimi venticinque anni abbiamo avuto Silvio che pensava alla sua bottega, Prodi che pensava alle sue stecche (prima tedesche e ora cinesi, oltre agli intrallazzi di Nomisma e Parmalat eccetera)e svendeva dei pezzi di Italia più tutta una serie di servi della EU.
    Poteva andare meglio?
    Ah, chi pensate abbia fatto i carotaggi di prospezione per la TAV?
    Chiedete alla signora Franzoni, la moglie di Prodi.
    Sì, è parente di quella di Cogne, la zia.

  2. Ho sempre sostenuto questa tesi, i soldi degli italiani sono migrati in tutto il mondo, legittimamente guadagnati o nel modo più scorretto, non cambia la sostanza. La crisi c’è per innumerevoli motivi ma guarda caso, tutti a monte hanno come responsabili gli stranieri. Sono calate le vendite nelle oreficerie? Chi compra qualcosa per diventare facile preda di rapine o di furti in casa con bei pezzi d’argenteria antica? Se non te la fa fuori la domestica ci pensa il suo fidanzato. Case visitate anche 4 o 5 volte dai ladri, anche con i proprietari presenti!
    Stesso discorso per l’abbigliamento, meglio essere invisibili che apparire, sentivo signore che avevano timore di essere seguite silenziosamente sino a casa. Per gli alimentari il caso è diverso, si mangia meno possibile perché quasi tutto è cancerogeno, le ditte risparmiano sulle materie prime, riciclano quello che ritorna in fabbrica con nuove etichette. Mi è capitato ieri di acquistare un piccolo tomino della ditta Osella si chiama “Alpino” era amaro come il veleno, lunedì lo porterò ai nas per vederci chiaro. Non parlo di discount ma di supermercati dove vi sono marche che, teoricamente, dovrebbero essere serie. Comunque non tutti si sono impoveriti, c’è chi sfrutta la situazione e fa benissimo, il commerciante è li per guadagnare, scarpe sportive e elettronica credo abbiano avuto un incremento grazie soprattutto “a loro”.
    I grossi industriali hanno delocalizzato, il fatturato dell’Italia ha perso nella moda una voce importante. Capirete che non può essere un caso se ogni cosa che dava un impulso all’economia è stata per una ragione o per l’altra schiacciata e vituperata. C’è un disegno ben preciso per svendere il paese, gli immobili, ma solo quelli di grande pregio vengono s-venduti sia ai russi che ai cinesi.
    Fare causa a chi ci ha governati e ha messo in ginocchio il paese non è un utopia, ci vorrebbe un gruppetto di avvocati capaci, gli elementi ci sono.

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