Il presidente francese, Emmanuel Macron, liberatosi dalla presenza di Salvini, può finalmente smettere di fingersi accogliente e indurisce i toni sull’immigrazione. In un discorso pronunciato ieri sera ha invitato la maggioranza presidenziale e il governo alla fermezza sulla questione migratoria, per evitare di diventare un “partito borghese”, che non tiene conto dell’opinione delle classi popolari sedotte dal Rassemblement National di Marine Le Pen.
Dinanzi a 200 deputati e senatori della République en Marche, il MoDem, e gli altri partiti alleati, oltre che l’insieme del governo, Macron ha affrontato i grandi temi del quinquennio. A cominciare dalla questione migranti. «I flussi di ingresso – ha dichiarato – non sono mai stati così bassi in Europa e le richieste d’asilo mai così elevate in Francia». «Non abbiamo diritto di non guardare questo tema in faccia», ha martellato il leader francese, adottando una linea molto più ferma rispetto al passato, mettendo quasi in discussione persino il diritto d’asilo. «Credo nel nostro diritto d’asilo, ma è sviato dalla sua finalità dalle reti, da gente che manipola. Se non lo guardiamo in faccia, lo subiremo. Risultato? Ci sono quartieri in cui esplode il numero di minori non accompagnati». Parole riferite da un partecipante alla riunione citato questa sera da giornali e tv d’Oltralpe.
Parlando sempre dei migranti, il fondatore di En Marche ha quindi sottolineato che oggi «la questione è sapere se vogliamo essere un partito borghese. I borghesi non hanno problemi» con gli immigrati, «non li incontrano…». Mentre «le classi popolari convivono» con il fenomeno. E ancora: «Per decenni sinistra non ha voluto guardare questo problema. Le classi popolari si sono spostate all’estrema destra. Siamo come le tre scimmiette: non vogliamo guardare». Macron è atteso a Roma dopodomani proprio per affrontare, tra l’altro, la questione migratoria. Oggi per lui c’è «un solo oppositore sul terreno: è il Front National» ha proseguito, riferendosi al partito di Marine Le Pen Rassemblement National e aggiungendo che sul tavolo della Francia ci sono attualmente «due progetti: quello del ripiegamento, della paura, o quello di costruire una soluzione aperta ma non ingenua». Parole che arrivano a 15 giorni dall’apertura di un dibattito parlamentare sull’immigrazione, e alla vigilia di un viaggio in Italia che vedrà proprio il tema delle regole sull’immigrazione al centro dei colloqui con il nostro premier Conte.
Del resto non ha mai smesso di respingere clandestini in Italia:
E altro che ‘ricollocamenti’ dei clandestini sbarcati in Italia in altri Paesi Ue: ricollocano in Italia i loro!
A Ventimiglia decine di persone migranti arrivano dalla Francia, trattenute tutta la notte nei container della polizia francese. Ora devono essere identificate alla frontiera italiana e entreranno in Italia e saranno portati verso l'hotspot di Taranto @domenicomarock #agorarai pic.twitter.com/ms78Eb8T9S
— Agorà (@agorarai) September 12, 2019
«La situazione dei migranti (clandestini ndr…) in transito a Ventimiglia continua ad essere critica, le organizzazioni che operano in frontiera riferiscono di aver intercettato più di 400 persone respinte dalla Francia durante la scorsa settimana, prevalentemente provenienti dalla rotta Balcanica. Presso i nostri servizi accedono circa 30 persone migranti ogni giorno, molti sono usciti dal circuito dell’accoglienza e sono attualmente senza dimora. Un’altissima percentuale rivela delle vulnerabilità, soprattutto sul piano psichiatrico».
E’ quanto ha fatto sapere la Caritas sulla situazione degli immigrati nella città di confine.
Insomma, Macron respinge in Italia 400 immigrati ogni settimana, mentre coccola Conte e Di Maio. E, conferma la Caritas, un’altissima percentuale di questi ha problemi psichiatrici.
E dopo essere stati trattenuti tutta la notte nei container della polizia francese, vengono identificati alla frontiera italiana e portati in Italia. E poi vengono portati verso l’hotspot di Taranto:
E la loro presenza a Ventimiglia significa e ha significato una spesa mostruosa per ripulire la città.
Parliamo di 132.850 euro: è quanto è stato speso dal Comune in due anni per ripulire e bonificare le zone dove bivaccano gli immigrati clandestini.
A partire dal giugno del 2017 sono state firmate ben 11 determine (dall’amministrazione Ioculano prima e Scullino poi) finalizzate a stanziare fondi per l’impresa (la Dock’s Lanterna di Genova) che ha il compito di intervenire nei posti a più alta concentrazione di immigrati e richiedenti asilo.
Questi, provenienti generalmente da Asia e Africa, sin dal 2015 arrivano in città ma vengono in parte respinti dalle autorità francesi, finendo per infestare Ventimiglia. E non hanno l’abitudine di usare il gabinetto.
Spesso bivaccano sulle zone che vanno da Largo Torino sino a Corso Limone Piemonte ed anche pernottano all’interno del letto del fiume Roja, utilizzando le medesime aree come luogo di bivacco diurno e notturno e dove cagano allegramente. Stesso discorso vale per la frazione di Grimaldi (Inferiore e Superiore).
Due giorni fa l’ultimo esborso di denaro dalle casse comunali per ripulire: 12.870 euro.
E ora, dopo la ‘pausa Salvini’, Ventimiglia rischia di tornare agli anni orribili.
L’unico modo di evitare questi arrivi è chiudere la frontiera orientale da cui entrano. Solo i muri ci salveranno.
Conte firmerà l’accordo sugli sbarchi, clandestini tutti in Italia per almeno 1 mese: 1/3 per sempre
http://blog.ilgiornale.it/indini/2019/09/17/da-lerner-ai-bimbi-di-bibbiano-tutta-lipocrisia-della-sinistra/