Record sbarchi: in 15 giorni più clandestini di tutto Settembre 2018

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Il Pd in appena dieci giorni di governo del ribaltone sta disfacendo tutto il lavoro di Salvini. Lo dicono i numeri dello stesso Viminale.

Il vero e proprio boom di sbarchi dell’ultima settimana, appena si è sparsa la voce che il duo PD-M5s avrebbe riaperto i porti italiani, ha fatto sì che in soli 15 giorni sia già stato superato di ben 152 unità il totale degli sbarcati a settembre dello scorso anno:

E’ la prima volta che accade da 14 mesi, ovvero da quando Salvini aveva chiuso i porti. Che ora sono spalancati.

Gli sbarchi in tutto il mese di settembre 2018 erano stati 948, ora al PD-M5s sono bastati 15 giorni per farne arrivare 1.098.

Il ritorno alla politica dei porti aperti del governo PD-M5s ha scatenato l’inferno.

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Ormai ogni giorno a centinaia arrivano sulle coste siciliane. Gli ultimi, almeno mentre stiamo scrivendo, sono i 67 sbarcati a Pantelleria.

Sono arrivati con diversi gommoni, come a Lesbo alcuni giorni fa (foto in alto), che hanno affondato una volta raggiunta l’isola. Li hanno intercettati i carabinieri che li hanno condotti nel centro di prima accoglienza presso la caserma Barone.

Sono tutti tunisini, sono arrivati nella zona a sud-ovest dell’isola e sono stati segnalati da alcuni cittadini.

E nelle stesse ore sbarcavano 300 clandestini a Lampedusa:

E’ invasione senza Salvini: ne sbarcano 300 in poche ore, sbarchi già triplicati

Ma potevano essere il doppio. Sarebbero stati li doppio se la guardia costiera libica, in assenza di Ong (3 messe fuori gioco da Salvini prima di lasciare il Viminale grazie al decreto sicurezza bis), non avesse bloccato oltre 300 clandestini diretti in Italia:

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Cosa accadrà quando 9 ong saranno in mare, ora che il Pd-M5s ha riaperto i porti?

Senza Salvini: 9 Ong pronte a salpare verso l’Italia

Potete immaginarlo da soli.

Il locale hotspot di contrada Imbriacola, che ha una capacità massima di 95 persone, ne ospita centinaia a seguito degli approdi autonomi delle ultime 48 ore e dell’arrivo degli 82 clandestini della Ocean Viking.

La soluzione del ‘nuovo’ Viminale targato PD? Spostarli sulla terraferma. In Africa? No, in Italia. Stamani il primo trasferimento di almeno 70 clandestini imbarcati sul traghetto di linea che collega Lampedusa con Porto Empedocle.

Da qui poi, i 70 clandestini saranno smistati nei vari centri d’accoglienza della Sicilia.

Totò Martello, il sindaco di Lampedusa, che finché c’era Salvini voleva i porti aperti, ora propone ponti aerei, in modo che il trasferimento dei migranti venga agevolato e velocizzato. Li vuole fare sbarcare, ma poi ve li vuole mandare nelle vostre città.

Perché la situazione a Lampedusa è al collasso. E i clandestini, avuta notizia della riapertura dei porti da parte del nuovo governo, sbarcano ormai senza soluzione di continuità.

Come quelli sbarcati sulla spiaggia dei Conigli, nella riserva naturale di Lampedusa, tra lo stupore dei turisti: “Se non lo vedi non ci credi”, si sente dire nel filmato. “Sembrava la barchetta di quelli che fanno il giro la sera”, dice un’altra turista. Una volta a terra si sono subito allontanati, come invasori.

Accade anche questo con il PD al governo.

Intanto emergono alcune novità anche dalla Ocean Viking, ormeggiata presso il porto dell’isola dalla giornata di sabato. La Guardia Costiera domenica pomeriggio ha effettuato un sopralluogo per verificare l’esistenza di tutte le condizioni idonee per la navigazione, controlli di routine effettuati nelle scorse ore anche sulla Open Arms, ormeggiata a Porto Empedocle in quanto raggiunta da fermo amministrativo.

Questa mattina membri della Sos Mediterranée-MSF, esaltati dall’apertura dei porti, hanno fatto sapere di essere pronti a riprendere il traffico immediatamente: “Dopo lo sbarco delle 82 persone a bordo avvenuto sabato notte e nove ore di controlli da parte della Guardia Costiera italiana, la nave sta tornando nel Mediterraneo centrale per riprendere le operazioni di ricerca e soccorso”. Lo si legge in un post pubblicato sul profilo Twitter di Medici Senza Frontiere, l’associazione umanitaria che collabora con Sos Mediterranée.