«Quando ci siamo incrociati non ho pensato di essere in pericolo. Lui camminava con lo sguardo a terra e continuava a gridare la stessa frase incomprensibile. Poi mi ha colpita e sono svenuta». Una ‘razzista’, ma anche solo una persona con pre-giudizi, si sarebbe allontanata e avrebbe evitato il pugno. L’antirazzismo è una patologia mentale che mette in pericolo chi ne è affetto e anche la società.
Gloria Cuminetti, 30 anni, attrice di cinema e teatro che sabato è stata aggredita da un immigrato a Barriera di Milano. Per quel pugno senza motivo, sferrato da un marocchino a lei del tutto sconosciuto, lei è svenuta.
Quando si è ripresa, in accordo con le sue deliranti ‘idee’:
L’attrice Cuminetti lo ha subito scusato: “Non provo rancore, il mio aggressore ha bisogno di aiuto”.
No, tu hai bisogno di aiuto.
Senza un pensiero per le vittime di questa preoccupante ondata di violenza che vede sempre più spesso come protagonisti immigrati «che non sanno quello che fanno» e le cui vittime finiscono per essere inesorabilmente delle donne. Le uniche lacrime, le ha versate per le fasi finali dell’arresto, quando i carabinieri si sono visti costretti a usare il taser per neutralizzare il furore del magrebino. «Ho assistito alle ultime fasi dell’arresto e sono scoppiata in lacrime», spiega con il labbro inferiore ancora tumefatto. Ma poi tira un sospiro di sollievo: «I carabinieri sono stati gentilissimi e mi hanno spiegato che quella pistola elettrica è servita proprio ad evitare la colluttazione, a quel punto inevitabile».
Di molto aiuto.
Credo sia attrice, se non rilascia dichiarazioni in questo senso non la fanno lavorare. In America il cinema e’ in mano agli Ebrei. In Italia non so…
Forse, a questi punti, è più onorevole andare a far rapine che leccare il culo ai tuoi amici per lavorare.