Se tassano il contante, il popolo deve fare la rivoluzione

Vox
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Il mondo al contrario del governo contronatura: spaccio libero, porti aperti e contante vietato. Si può morire e comprare bambini al mercato dell’utero in affitto, ma non si può pagare in contanti.

Al di là della facile e amara ironia, siamo in presenza di una minaccia alla libertà senza precedenti. Il contante è una delle poche difese del cittadino rispetto all’arroganza dello Stato e delle multinazionali: non possono ‘cancellarti’ il contante, non possono impedirti di spenderlo. Possono invece bloccarti una carta, magari per motivi politici. Il contante è tangibile (l’oro ancora di più), i numeri in un conto elettronico no.

Per questo, se davvero volessero insistere su questo scempio di libertà il popolo deve ribellarsi. Anche in modo violento.

C’è un limite oltre il quale l’aggressione dello Stato al cittadino deve trovare una resistenza violenta. La legge naturale precede quella dei parlamenti, tanto più quella di un parlamento abusivo di puttane politiche come il nostro: e il diritto a possedere il frutto del proprio lavoro è un diritto naturale.

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L’idea di tassare il contante è folle. Sia tassandolo all’utilizzo, sia nel caso volessero tassare i prelievi.

E poi dobbiamo rovesciare la vulgata mediatica: pagare le tasse è una concessione che il cittadino fa allo Stato, non il contrario. Siamo costretti a mantenere una pletora di parassiti, una burocrazia sconfinata che lavora contro i nostri diritti, sia a Roma che a Bruxelles.

Noi vogliamo lo Stato minimo. Non governi da cento ministri e sottosegretari che danno lavoro a deficienti che, altrimenti, venderebbero bibite davanti ai cessi degli stadi. E non vogliamo essere perseguitati da orde di burocrati da noi stipendiati: commissari Ue, autority e pletore di giudici.

Se mettono mano al contante, il cittadino deve mettere mano alla *******. Non c’è alternativa.




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