Nove misure cautelari, tra cui tre arresti domiciliari (le altre sei sono misure interdittive), nell’ambito dell’ambito dell’inchiesta bis del Ponte Morandi, quella riguardante i report “ammorbiditi” sulle condizioni di cinque viadotti gestiti da Autostrade per l’Italia, la società concessionaria di proprietà del gruppo Atlantia (famiglia Benetton).
Le misure cautelari riguardano i presunti falsi report sui viadotti Pecetti della A26, in Liguria, e il Paolillo della A16, in Puglia. In particolare, sono finiti ai domiciliari Massimiliano Giacobbi (Spea), Gianni Marrone (direzione VIII tronco) e Lucio Torricelli Ferretti (direzione VIII tronco). Le misure interdittive, sospensione dai pubblici servizi per 12 mesi, riguardano tecnici e funzionari di Spea e Aspi: Maurizio Ceneri; Andrea Indovino; Luigi Vastola; Gaetano Di Mundo; Francesco D’antona e Angelo Salcuni.
Secondo i magistrati, i vertici delle due società erano a conoscenza della presunta falsificazione dei report compilati sulle condizioni dei viadotti Paolillo sulla Napoli-Canosa in Puglia, il Pecetti e il Sei Luci a Genova, il Moro vicino a Pescara e il Gargassa a Rossiglione. Per l’accusa, in determinati casi, i report risultavano quasi routinari e quindi non corrispondenti alla realtà. La circostanza era emersa nel corso degli interrogatori dei testimoni durante le indagini sul crollo del Morandi. In particolare i tecnici di Spea avevano raccontato agli inquirenti che i report “talvolta erano stati cambiati dopo le riunioni con il supervisore Ceneri (ingegnere di Spea) mentre in altri casi era stato Ceneri stesso a modificarli senza consultarsi con gli altri”.
Atlantia accelera pesantemente al ribasso a Piazza Affari alla notizia delle misure cautelari. Il titolo del gruppo dei Benetton perde tutto quello guadagnato dopo l’ingresso del Pd al governo.
E ora il M5s è al governo col Partito dei Benetton.