No benedizione ad ambulanza Croce Rossa: per non offendere musulmani

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Niente sacerdote a Moncalieri, in occasione della presentazione della nuova ambulanza della Croce Rossa, per non turbare i musulmani.

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Non solo ci fanno togliere i crocifissi dalle aule, ma ora non si benedicono le autoambulanze della Croce Rossa

Il caso è stato reso pubblico a seguito di una lettera di protesta firmata da alcuni volontari: «La decisione è stata presa per non offendere musulmani, buddisti e chiunque segua altre religioni». Dubitiamo i buddhisti si offendano.

Tutto risale al 1° agosto, giorno del taglio del nastro di un Fiat Doblò che sarà utilizzato per il trasporto delle carrozzine.

C’erano tutti: dai vertici del comitato locali, alle rappresentanze dell’amministrazione comunale e i volontari. Ma non il parroco. Lui non ha potuto, per non turbare i musulmani. E i buddhisti…

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«Siamo rimasti molto amareggiati per l’inspiegabile assenza del rito della benedizione – spiegano i volontari firmatari della lettera – avviene da sempre e si ripete in tutti i comitati della Croce Rossa quando ci sono eventi simili».

Il divieto alla presenza del parroco ha interrotto una tradizione che proseguiva fin dalla nascita del comitato moncalierese, avvenuta nel 1977.

Don Paolo Comba, parroco di Santa Maria della Scala, conosce la storia. Alza le mani e si trincera dietro un «No comment», che vale più di mille parole.

Arturo Calligaro (Lega), non va per il sottile: «Una buffonata. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda di chi tempo fa criticava i crocefissi negli ospedali. La Croce Rossa, come dice il nome stesso, trae origine da un simbolo della cristianità».

Croce Rossa che prova a ripararsi dietro il marito della donna a cui il mezzo è dedicato, e che si sarebbe opposto personalmente alla presenza di un sacerdote. Chissà.