La squadra di pallavolo ‘italiana’ cede alla Serbia (1-3) nella semifinale europea di Ankara con questi parziali: 22-25 21-25 25-21 20-25. Dopo quella del basket eliminata ieri, un altro ‘trionfo’ della svolta multietnica.
Protagonista della debacle la nigeriana Paola Egonu.
Prove di sostituzione etnica:
Paola Egonu è nata a Padova.
Myriam Sylla è nata a Palermo.
Ofelia Malinov è nata a Bergamo.
Raphaela Folie è nata a Bolzano.
Sylvia Nwakalor è nata a Lecco.
Se non blocchiamo i ricongiungimenti familiari e non torniamo allo ius sanguinis, saremo presto ospiti in casa nostra.
E non ci fanno nemmeno vincere. Anche se vincere per meriti altrui non avrebbe senso comunque.
La Malinov è nata in Italia perchè suo padre lavorava qui. Tipo Zaytsev. Per me questa è immigrazione consentita.
Delle negre non parlo, perchè non c’è nulla da dire.
Ah, qualcuno potrebbe dire che anche i padri delle altre lavoravano qui, ma Malinov era stato chiamato e lautamente retribuito per spostarsi in Italia. Un po’ diverso che prendere il canotto ed essere clandestini.
Ma sai, in fin dei conti si tratta di immigrazione “bianca”, dunque assimilabile ma a condizione che sia limitata e circoscritta. Anche milioni di immigrati bianchi, per quanto razzialmente affini, possono essere in molti casi inassimilabili, ma indubbiamente arabo-islamici, subsahariani, ecc., sono inassimilabili a prescindere dalla quantità.
Spasibo bolshoy, Srbija!
Le multietniche sono state di nuovo battute, come l’anno scorso.
Viva la vera Europa: slava, bianca, e cristiana!