Immigrati lanciano bottiglie di piscio contro agenti: “La corda si sta spezzando”

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Lo denuncia il Sindacato italiano unitario lavoratori Polizia (Siulp). Proseguono le violenze dei rappresentanti delle forze dell’ordine operativi nel Cpr di Torino, dove il 31 di agosto:

Immigrati in rivolta spezzano dita a poliziotto, lui: “Non voglio più sentire parlare di accoglienza”

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Ieri, denuncia in un comunicato dal segretario generale provinciale del Siulp di Torino Eugenio Bravo, ancora violenze: “Hanno subito le intemperanze degli ospiti diventando oggetto di bottiglie piene di urina e quant’altro. Fermezza e professionalità degli operatori hanno ripristinato l’ordine evitando che la situazione degenerasse. Le condizioni logistiche del Cpr non possono diventare l’espediente che giustifichi la reazione spropositata contro i colleghi in servizio. I lavoratori di polizia non possono continuare a operare in queste situazioni di scontro perenne”.

“La corda della pazienza e della comprensione si sta spezzando. Nessuna di queste violenze perpetrate da persone prevalentemente delinquenti può trovare anche solo lontanamente un barlume di giustificazione.”, continua Bravo.

E conclude: “Chi distrugge, devasta, incendia o si rivolta violentemente contro i poliziotti non può avere attenuanti dettate da condizioni di disagio ma, esattamente come tutti, subire la giusta conseguenza penale e magari, proprio dal carcere, procedere alla successiva espulsione”.

Spezzate questa corda, ribellatevi contro l’invasore e, soprattutto, contro chi questo invasore fa rimanere in Italia.




5 pensieri su “Immigrati lanciano bottiglie di piscio contro agenti: “La corda si sta spezzando””

  1. La legalità non può essere ripristinata dal basso ma dall’alto. I tutori dell’ordine e della legalità dovrebbero prima arrestare i magistrati in flagranza di reato in tribunale nel corso dei loro crimini perpetrati in palese e conclamata violazione della Costituzione (com’è consuetudine istituzionale per gli aderenti a Soccorso Rosso… pardon: Magistratura Antidemocratica), poi i politici che compiono reati simili (ovvero quasi tutti i parlamentari) e solo allora si potrebbe procedere a fare un po’ d’ordine e pulizia nel Paese. Finché comandano i criminali c’è poco da fare.

  2. Per fare quello che tu dici ci vuole la legge marziale. La chiedo a granvoce da tempo ma si sa che il popolo è afono. Salvini, come sappiamo, ci ha provato a smuovere le acque militari intorbidite dalla Trenta. È l’unico modo perché l’ordine dei medici non va contro se stesso e non c’è Caino nemmeno tra le toghe.

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