Governo abusivo impugna legge immigrazione Friuli: dava lavoro prima a italiani

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Già iniziano:

Il CdM, su proposta del ministro per
gli Affari regionali e le Autonomie,
Boccia, ha deliberato d’impugnare una
legge del Friuli Venezia Giulia.Lo ren-
de noto il comunicato del CdM.

Si tratta della legge n.9 del 8/7/2019,
in quanto “numerose disposizioni risul-
tano eccedere dalle competenze Statuta-
rie della Regione”.Alcune norme “viola-
no la competenza esclusiva statale in
materia di ambiente” e “talune disposi-
zioni in materia d’immigrazione appaio-
no discriminatorie
“.

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“È una vergogna assoluta. Il Movimento 5 Stelle e il Pd hanno già partorito il governo dell’immigrazione selvaggia”, ha tuonato il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. Che poi ha aggiunto: “È incredibile che il M5s, in pochi giorni, faccia l’opposto. Questo è un segnale molto chiaro: un attacco alle autonomie, difenderemo le nostre norme davanti alla Corte Costituzionale, la cosa incredibile è che il primo consiglio dei ministri faccia un’operazione di carattere politico. Forse pensano che il Paese sia diventato cosa loro e privata, ma non ci fanno paura. Noi andiamo avanti”.

Riguardo alla legge impugnata dal Cdm, il governatore leghista ha osservato: “In particolare ci sono due norme: una dava e dà un contributo alle imprese che assumono persone disoccupate, residenti da almeno 5 anni perché i soldi del Friuli Venezia Giulia devono diminuire la disoccupazione del Friuli Venezia Giulia e non quella della Polonia o dell’Uganda. L’impugnazione della norma è una follia”. L’altra norma, ha continuato Fedriga, puntava a modificare “il piano immigrazione della giunta precedente che finanziava corsi per immigrati, tra cui anche corsi di sci”. Il governatore ha sottolineato che invece quelle risorse erano state destinate in favore del “fondo per i rimpatri volontari, fatti dal governo e con il nostro contributo”.

Il consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha esaminato nove leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha deliberato di impugnare la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 9 dell’8 luglio 2019 recante «Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale». La legge è stata impugnata, si osserva in una nota diffusa al termine del Cdm, «in quanto numerose disposizioni sono risultate eccedere dalle competenze statutarie della Regione. In particolare: alcune norme violano la competenza esclusiva statale in materia di tutela dell’ambiente, di cui all’articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione; talune disposizioni in materia di immigrazione appaiono discriminatorie, in contrasto con i principi di cui all’articolo 3 della Costituzione e in violazione della competenza esclusiva statale nella materia di cui all’articolo 117, secondo comma lettera b) della Costituzione».

«Una previsione in materia di strutture di primo intervento sanitario risultano in contrasto con previsioni statali espressione della competenza in materia di livelli essenziali delle prestazioni e costituenti principi fondamentali in materi di tutela della salute, in violazione dell’articolo 117, secondo comma lettera m) e terzo comma della Costituzione – sottolinea la nota – infine altre norme, riguardanti il rapporto di lavoro del personale regionale, invadono la materia dell’ordinamento civile, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione, ponendosi altresì in contrasto con le disposizioni statali volte a costituire principi generali di coordinamento della finanza pubblica, in violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione»