Ieri per molti era impossibile votare NO sulla piattaforma Rousseau:
Rousseau, votanti supereranno gli 80mila: ma non si riesce a votare NO
Poi, nonostante i sondaggi che indicavano una base spaccata a metà, il SI ha vinto 79 a 21. Fino ad oggi pensavamo ad una casta di attivisti più dorotea della base, ma dopo l’uscita della lista dei ministri la risposta può essere un’altra: hanno truccato tutto. Del resto, non lo sapremo mai.
La lista dei ministri di parte cinquestelle è praticamente un trionfo di Casaleggio jr e del suo protetto Di Mio, quello che avrebbe perso la sfida con Grillo e Fico:
Di Maio non è affatto ridimensionato, anzi.
È ministro degli Esteri
Ha salvato Bonafede alla giustizia, e la riforma giustizialista
Ha Fraccaro a palazzo Chigi
Ha messo un suo fidato allo Sviluppo
What else?
[Fico ha solo D'Incà agli inutili rapporti col parlamento]
— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) September 4, 2019
Ps. Dimenticavo: in un governo senza vicepremier, con un premier proveniente dal mondo M5S, c'è un sottosegretario a Palazzo Chigi che è uomo di Casaleggio e Di Maio.
Auguri, davvero
— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) September 4, 2019
Non torna. Non torna se non pensiamo alle quasi due ore di attesa di ieri per avere il risultato di una consultazione elettronica. Cosa hanno fatto in quelle due ore? Un’ipotesi, alla luce della lista, è che i due ‘perdenti’ abbiano trattato con i due ‘vincenti’ in cambio del ribaltamento del voto.
E’ l’unica spiegazione possibile. Ma, ovviamente, non è quella vera. Perché Rousseau è trasparente e i ministri sono andati tutti a Casaleggio e Di Maio perché sono simpatici.
Chiedo al proprietario di poter vox:ma dello Jacopo Iacoboni avete letto qualcosa? Avete visto chi twitta insieme a lui?
C’è l’ha con il M5sofà ma ce l’ha anche con la lega
Ovviamente lo sappiamo, ma citare un tweet è solo citare un tweet.