Un popolo ostaggio di una setta di invasati e di un Parlamento illegittimo: riprendiamoci la sovranità

Vox
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LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI ALL’OPPOSIZIONE PER DECISIONE DI UN GRUPPO DI SEGAIOLI CHE TRA UN VIDEO SU YOUPORN E L’ALTRO HA FATTO UN CLICK

Rousseau ha parlato. Un piccolo esercito di invasati, poco più di 60mila, ha deciso la sorte di 56 milioni di persone. Non è tollerabile.

Conta più un’opaca votazione a colpi di click su una piattaforma privata, delle elezioni che si sono susseguite dal 2013 a oggi. Tutte perse dal PD. Che per la quarta volta in sei anni va al governo senza legittimazione popolare.

No. Noi non ci stiamo a farci dettare la politica da una minoranza di seguaci di una setta votata al suicidio politico.

Cinquantasei milioni di italiani sono ostaggio di cento parlamentari e qualche migliaio di adepti. Sempre che esistano.

La cosiddetta ‘democrazia rappresentativa’ e quella del blog si alleano per negare il voto ai cittadini. La sovranità popolare umiliata da un Parlamento che ormai rappresenta solo se stesso e da una Srl.

La vera democrazia diretta è quella che fa votare tutti, non una oligarchia di esagitati che decide per tutti gli altri: voi siete Casta. Vi siete trasformati in una sorta di tribù di ottimati che impedisce agli italiani il godimento del diritto di voto.

In sostanza abbiamo un’alleanza di due oligarchie, una parlamentare e un’altra ‘digitale’ che tengono il popolo in ostaggio.

Vox

Salvini l’ha presa anche troppo con calma. Il Parlamento va aperto come una scatoletta di tonno.

Quando ti impediscono di votare. Quando con un colpo di palazzo mandano la maggioranza degli italiani all’opposizione. Quando con l’arroganza tipica delle minoranze promettono di devastare la tua terra con provvedimenti opposti di quelli votati dalla maggioranza, tutto diventa lecito per liberarsi di chi ruba la tua libertà.

E’ legittima difesa. Da oggi nessuna pietà. Dall’altra parte non ci sono avversari, ci sono nemici. Nemici che ci hanno rubato democrazia, libertà e che ci vogliono rubare anche il futuro. E’ il tempo. Quel tempo. Tira fuori le palle Salvini.

E questo non dimentichiamolo mai:

Di Maio, il 18 luglio: "Mai col Partito Di Bibbiano"

E ora fa il governo col Partito Di Bibbiano.

Posted by Forze Armate Italiane FF. AA. on Monday, August 19, 2019

Prima o poi gliela facciamo pagare. E quando sarà, nessuna pietà.




7 pensieri su “Un popolo ostaggio di una setta di invasati e di un Parlamento illegittimo: riprendiamoci la sovranità”

    1. Si ma l’Italeix come la intendono qua è che gli italiani riceveranno un foglio di via. A Roma farete prendere aria alla lingua, attenti allo smog. Sono molto incazzata.
      È uscito un articolo risibile sul “presunto” (si sono affrettati a scrivere la parolina magica) razzismo degli italiani. Mi pare fosse la gazzetta, il fatto narrato è: un calciatore africano che invece di andare a raccogliere il cotone stava in campo e i tifosi gridavano uuuuh uuh il negro si è risentito ma il giornalista ci teneva a tranquillizzarlo, scrivendo che gli italiani non sonooo razzisti. Parla per te stronzo! Poi diceva che è nelle scuole che si deve fare prevenzione e tutte le cazzate che sono uscite da quella tastiera ve le potete leggere nel web. Possibile che questi sputasentenze si riproducano in fretta come le pantegane? Di queste notizie ne sentiremo a schifo temo.

  1. Salvini l’ha presa bene perché ha una coda di paglia che la metà basta. è il primo responsabile della nascita del governo giallofucsia dato il suo azzardo finito malissimo per lui e soprattutto per l’Italia. si è sfiduciato da solo pensando che gli altri fossero ingenui mentre l’ingenuo era lui, per sua stessa ammissione. se uno è ingenuo non può però permettersi di fare l’arrogante perché rischia di ribaltare il tavolo finendone schiacciato. A dover prenderla malissimo, in primis con lui e poi con gli inciuciari, dovrebbero essere i suoi elettori. Se questo è il ‘capitano’ varrebbe la pena che si faccia prima un bell’allenamento e un bagno di modestia per sperare di riprendere la fiducia e il potere che ha appena ‘ingenuamente’ abdicato

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