Lo avevamo scritto ieri, la marchetta giudiziaria che, come sempre, ha dissequestrato la nave dell’ong Open Arms, tra l’altro dando inizio alla nuova caccia giudiziaria contro Salvini:
PARTE LA CACCIA A SALVINI: LO INDAGANO PER “SEQUESTRO DI PERSONA”
Non è servita a liberarla: non è più destinataria del provvedimento di sequestro, ma non può ugualmente lasciare il porto di Porto Empedocle in cui è ormeggiata da alcune settimane perché sottoposta a fermo amministrativo da parte della Guardia Costiera. Tutta colpa di Salvini.
Infatti, a seguito dell’ispezione dei militari della Guardia Costiera a bordo del mezzo, avvenuta subito dopo il sequestro, risultano diverse anomalie che impediscono alla Open Arms di tornare da subito ad operare nel Mediterraneo.
Anomalie che devono essere eliminate e che riguardano la sicurezza della navigazione, il rispetto della normativa in materia di tutela dell’ambiente marino, il training e la familiarizzazione dell’equipaggio con le procedure di emergenza previste a bordo.
Per tal motivo già nei giorni scorsi la Capitaneria di Porto Empedocle ha contattato le autorità spagnole. Dal paese iberico fanno sapere che sono in arrivo ad Agrigento degli esperti, i quali devono esaminare le varie criticità prima di poter dare il benestare per la ripresa della navigazione.
Ma gli esperti di Madrid non arriveranno prima del 9 settembre. L’obiettivo è chiaro: togliere la bandiera spagnola.
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