Chef Rubio, la spalla di Gere, contro Lampedusa: «Isola dei razzisti e dei parassiti»

Vox
Condividi!

«Lampedusa è l’isola dei pescatori dal cuore immenso, della gente di mare che rispetta il prossimo ma è anche l’isola della cocaina, della mafia, del nero, dell’abusivismo edilizio, dei razzisti e dei parassiti». È quanto scrive su Instagram tal Chef Rubio che nei giorni scorsi è andato a Lampedusa per farsi un po’ di pubblicità gratis con l’ex attore Richard Gere, salendo sulla nave Open Arms. «State mandando a fondo un’isola che pensate essere vostra ma che è semplicemente se stessa», scrive lo chef.

Di certo non è tua.

Chef Rubio rivolge poi un appello ai turisti che vogliono recarsi a Lampedusa: “[…] riservategli indifferenza, perché quella si meritano: in molti hanno speculato su date, morti e naufragi, in molti si riempiranno la bocca di aiuti e fratellanza mai vissuti in prima persona, e proprio quelli hanno cavalcato e stanno cavalcando il mito dell’isola dell’accoglienza vomitando odio e ignoranza. Da quando ho portato a galla verità scomode e ho spezzato lance a favore degli ultimi e chi con gli ultimi combatte m’hanno minacciato, insultato, aggredito e esortato a lasciare quanto prima l’isola”.

Lui ha portato a galla ‘verità scomode’, con Richard Gere.

View this post on Instagram

Lampedusa è un mondo nel mondo che si rivela in pochissimo tempo, ma di un tappeto non si possono guardare solo le magnifiche trame, bisogna alzarlo e vedere quanta polvere è stata nascosta sotto negli anni. È l’isola dei pescatori dal cuore immenso, della gente di mare che rispetta il prossimo e l’ambiente, degli attivisti e della resistenza, di donne e uomini coraggiosi, delle tartarughe e dei delfini, degli uccelli migratori e dei conigli, delle spiagge incantevoli e dell’acqua cristallina. Ma è anche l’isola della cocaina, della mafia e della camorra, dell’abusivismo edilizio e del nero, dei razzisti e dei parassiti, dei radar e dei tumori, del lager nella fossa e dell’indifferenza. Lampedusa è un’Italia in miniatura, affascinante proprio grazie alle sue molteplici sfaccettature e contraddizioni. Invito tutti a venire, è stupenda davvero. Vi chiedo però un favore: spendete i vostri soldi solo nei ristoranti della brava gente, nei b&b delle belle anime, nelle barche dei pescatori onesti e nei bar di chi c’ha ‘r core grosso. A tutto il resto riservategli indifferenza, perché quella si meritano: in molti hanno speculato su date, morti e naufragi, in molti si riempiranno la bocca di aiuti e fratellanza mai vissuti in prima persona, e proprio quelli hanno cavalcato e stanno cavalcando il mito dell’isola dell’accoglienza vomitando odio e ignoranza. Da quando ho portato a galla verità scomode e ho spezzato lance a favore degli ultimi e chi con gli ultimi combatte m’hanno minacciato, insultato, aggredito e esortato a lasciare quanto prima l’isola. Per chi si stesse preoccupando relax, me so tajato e me li so magnati e ricacati ( stiamo parlando di uno sparuto numero di omuncoli e parassiti capaci solo di latrare ). Detto questo me ne vado con dei ricordi stupendi, il sorriso sulle labbra e un cuore gonfio de persone perbene che ho avuto l’onore di conoscere e che spero possiate conoscere anche voi. Ps: non tornerò con Tv al seguito come in molti mi han chiesto, ma lo faccio solo per evitarvi patetiche e ipocrite stese di tappeti rossi su cui i parassiti sperano di salire. Tornerò così come son venuto, da persona comune tra le persone perbene. A presto #Lampedusa

A post shared by ChefRubio (@rubiochef) on

Le parole di Rubio hanno generato la risposta dei lampedusani, che sotto il suo post Instagram hanno commentato così: “Noi la amiamo e ci basta questo, non ci importa di 4 cretini che scrivono senza conoscere la nostra bellissima isola”, scrive Rossella. Un altro utente commenta così: “Se Lampedusa non ti piace la vacanza potevi fartela altrove, hai visto cose che nemmeno esistono e caro chef dei miei stivali secondo me la cocaina te la sei proprio fatta tu, visto che hai visto cose che nemmeno esistono”. E ancora: “Perché vomiti cazzate? Non fai un buon servizio all’isola”.




5 pensieri su “Chef Rubio, la spalla di Gere, contro Lampedusa: «Isola dei razzisti e dei parassiti»”

  1. Direi che come sinistro ne ricorda tutto l’aspetto: unto, sporco, emanante quel disgustoso odore tra aglio stantio e acqua sporca del lavello. Insomma uno così ti fà solo passare l’appetito solo a vederlo.

  2. Passi il comportamento dello straniero che, se pur fuori luogo, potrebbe essere dettato dal volersi fare pubblicità gratuita, molti attori americani spendono cifre esorbitanti per poi ritrovarsi in bolletta e pieni di debiti.
    Ma lo chef Rubio che per vivere gira per le bettole e mangia con i cammionisti, ecco… scrivere cose offensive nei confronti di persone altrettanto semplici come i pescatori è poco democratico. Inoltre questi ultimi sono anni e anni che sopportano la gentaglia che il cuoco protegge i quali dopo aver sbarcato lasciano i rottami nel porticciolo. Il fenomeno ha assunto toni inquietanti, al largo reti rotte dai relitti affondati ecc.. insomma anziché criticare Rubio dovrebbe finanziare una pulizia dei moli.

I commenti sono chiusi.