Tribunale chiede a Salvini di sbarcare i “minori di Open Arms”

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I tribunali dei minori – Bibbiano docet – hanno l’ossessiona di distribuire ‘bambini’ nelle case famiglia gestite dalle coop. E’ tempo di fare i conti con questo business e di chiarire se vi sono legami tra chi incassa e chi decide.

«I diritti dei (sedicenti ndr…) minori attualmente a bordo della Open Arms di essere accolti in strutture idonee, di avere nominato un tutore e di ottenere il permesso di soggiorno evidentemente vengono elusi», «nella condizione di disagio fisico e psichico descritta dal medico di bordo che ha riferito della presenza di minori con ustioni, difficoltà di deambulazione, con traumi psichici gravissimi in conseguenza alle terribili violenze subite presso i campi di detenzione libici».

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E’ quanto scrive – almeno secondo quanto riferiscono i trafficanti umanitari di Open Arms – il Tribunale per i minori di Palermo nella risposta al ricorso presentato dai legali della Ong il 7 agosto. Lo stesso Tribunale, sempre secondo la Ong, descrive un «respingimento» di fatto e chiede «chiarimenti ai ministri» rispetto ad una situazione giudicata illegittima.

Nel ricorso veniva richiesto lo sbarco immediato per i 32 sedicenti minori a bordo della nave e la nomina di un tutore per i 28 non accompagnati.

Se fosse vero, e visto cosa hanno combinato i tribunali dei minori in giro per l’Italia non ne dubitiamo, sarebbe una presa di posizione di una gravità e ignoranza giuridica inaudita. In pratica, basterebbe piazzare un presunto minore su una nave – in mezzo all’Atlantico o in acque internazionali a noi più vicine non cambia giuridicamente nulla – per esigere che l’Italia se ne occupi. E’ folle.

In una nota, sempre secondo l’ong, il Tribunale avrebbe scritto che «come è ben noto le Convenzioni internazionali a cui l’Italia aderisce e soprattutto l’art. 19 comma 1 Bis d.Lvo 286/98 come integrato dall’articolo 3 della legge 47/17, impongono il divieto di respingimento alla frontiera o di espulsione dei minori stranieri non accompagnati, riconoscendo loro, invece il diritto ad essere accolti in strutture idonee, nonchè di aver nominato un tutore e di ottenere il permesso di soggiorno. Evidentemente – continua – tutti questi diritti vengono elusi a causa della permanenza dei suddetti a bordo della nave Open Arms».

In realtà non sono mai stati respinti alla frontiera. Sono in acque internazionali. E’ stato notificato loro il divieto di ingresso.

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E ancora: «deve evidenziarsi come i suddetti minori si trovino in prossimità delle frontiera con lo Stato italiano impossibilitati a farvi ingresso per il divieto comminato in data 1 agosto 2019 dalle autorità italiane al capitano della nave sulla quale sono imbarcati e, quindi, in una situazione che equivale, in punto di fatto, ad un respingimento o diniego di ingresso ad un valico di frontiera». Allo stato il Tribunale ha ritenuto di chiedere chiarimenti ai ministri e «di conoscere quali provvedimenti le autorità in indirizzo intendano adottare in osservanza della normativa internazionale e italiana sopra richiamata».

«E’ chiaro – conclude Open Arms – che ci troviamo di fronte, come noi stessi ribadiamo da giorni, ad una violazione grave dei diritti dei minori, costretti a rimanere da ormai 12 giorni a bordo della nostra imbarcazione senza poter raggiungere un porto sicuro. Riteniamo quella del Tribunale una risposta importante e attendiamo anche noi di conoscere in che modo le autorità italiane intendano agire per tutelare diritti riconosciuti, così come dovrebbe avvenire in ogni democrazia liberale europea».

Un tribunale di Palermo che vuole avere giurisdizione su qualcosa che accade in acque internazionali. Megalomani e ignoranti. Per questo urge un vero governo sovranista che risolva, una volta per tutte, il problema della magistratura ideologizzata: la sovranità appartiene al popolo, non alle toghe.

Nave spagnola con clandestini africani prelevati in Libia, mai entrata in acque italiane, tutt’ora in acque internazionali di competenza SAR maltese: cazzo c’entra l’Italia?

Ricordiamo che sull’altra nave, la Ocean Viking, di presunti minori ce ne sono un centinaio. Sarebbe un precedente gravissimo. Basterebbe dichiararsi ‘minore’, non importa quanto lontano dall’Italia, e gli italiani ti dovrebbero mantenere. Depotenziare la magistratura ideologizzata.

Qui abbiamo l’ennesima toga rossa che vuole dettare al ministro responsabile la propria politica migratoria: non mollare Salvini.




Un pensiero su “Tribunale chiede a Salvini di sbarcare i “minori di Open Arms””

  1. Bisognerebbe incriminare il capitano e i suoi uomini poiché,a loro dire,a bordo ci sono minori con affezioni varie e ai quali non hanno dato immediate cure sbarcandoli nel porto più vicino.
    Inoltre li hanno tenuti a bordo per molti giorni e quindi non c’era l’urgenza alla quale si appellano adesso per entrare in Italia.
    Li portassero in Spagna.

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