Oggi inizia la festa musulmana dello Sgozzamento: è già mattanza in tutta Italia

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Questa mattina è iniziata anche in Italia la ‘Festa dello Sgozzamento o del Sacrificio’. E’ uno dei ‘doni’ che dobbiamo all’immigrazione islamica di massa.

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La celebrazione prevede lo sgozzamento di un animale. Che deve morire per lento dissanguamento. Che poi è il procedimento che porta alla carne halal in tutti i macelli islamici tutti i giorni dell’anno. Una pratica orribile che porta inutile sofferenza agli animali. Che, ovviamente, andrebbe abolita.

Lo sgozzamento dell’animale deve essere praticata con un’incisione netta alla giugulare, senza stordimento preventivo.

E l’animale deve essere lasciato sanguinante, ma vivo, fino a che non muore, tra atroci sofferenze, con il sangue che gli copre tutto dal suo corpo.

Due giorni fa il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha inviato una nota ai prefetti in cui chiede un “controllo rigoroso” affinché le varie celebrazioni previste per la festa musulmana dello Sgozzamento e del Sacrificio “rispettino le leggi italiane”.

La richiesta del titolare del Viminale arrivava dopo la querelle esplosa a Magenta tra il sindaco, leghista, e la comunità musulmana e le segnalazioni arrivate al Viminale che lamentavano la possibile uccisione degli animali senza preventivo stordimento:

Salvini, accertamenti su festa islamica dello Sgozzamento: “Sgozzeranno animali in piazza”

Il comune di Magenta aveva vietato la festa del Sacrificio, ma i mullah del Tar hanno dato ragione ai musulmani. La stessa comunità, dicono al ministero dopo una serie di verifiche, ha poi presentato un altro ricorso poiché il municipio ha concesso una spazio troppo defilato: vogliono sgozzare i primo piano, per intimorire i residenti?

Ricordiamo che, comunque, anche se non in piazza, quel tipo di atroce sgozzamento avverrà comunque, al chiuso. Tutta la carne che i musulmani mangiano viene ottenuta così. Mangiano carne di animali che hanno sofferto. Mangiano carne che ha sentito l’orrore della morte. Come volete che crescano, poi?

Quest’anno, la festa islamica dello ‘Sgozzamento’ o del ‘Sacrificio’ si terrà a cavallo di Ferragosto: gli animali già stanno soffrendo.

In Italia sarà un Ferragosto di sangue: mentre gli italiani saranno al mare, i musulmani celebreranno la Festa dello Sgozzamento, sacrificando ad Allah migliaia di povere bestie. Uccise in modo brutale, tra atroci sofferenze.

Per tradizione, durante i giorni dell’Eid al-Adha viene infatti compiuta una mattanza di poveri animali che vengono sgozzati e devono morire per lento dissanguamento. Queste scene truculente avvengono in pubblico e sono propedeutiche allo sgozzamento degli infedeli. E se in Italia non abbiamo, ancora, scene come la foto in alto, al chiuso, lontano da occhi indiscreti, accade.

Una ricorrenza che, in Italia, solleva perplessità non solo tra gli amanti degli animali ma anche tra le istituzioni cittadine: capita che tra le case sorgano macelli improvvisati e avvengano “sgozzamenti fai-da-te”, con evidenti rischi igienici.

In pochi giorni, come gli anni scorsi, saranno milioni gli animali passati sotto le lame dei fedeli osservanti. Lo sgozzamento, infatti, prevede la recisione della giugulare per permettere al sangue di defluire, essendo impuro, e deve essere praticato da un islamico maschio adulto “in stato di purità legale”.

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Ma da alcuni anni, con l’aumento della presenza di cittadini di fede musulmana nelle città europee, sono esplose le preoccupazioni delle istituzioni sotto il profilo igienico-legale e le proteste dei gruppi animalisti per gli “sgozzamenti di condominio”, come li ha definiti la presidente di Enpa, Carla Rocchi.

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Un decreto legislativo del 1998 prevede che l’animale prima di essere ucciso debba essere privo di coscienza, in modo da evitargli ulteriori sofferenze. Lo stesso decreto, però, concede, incredibilmente, una deroga alle macellazioni rituali. E’ come se, nonostante l’omicidio sia illegale, si permettessero i sacrifici umani ai seguaci di una qualche religione.

Secondo un’inchiesta condotta dall’organizzazione internazionale Animal Equality, il giro d’affari in Italia della cosiddetta macellazione rituale halal ammontava nel 2015 a circa 5 miliardi di euro.

“Solo in Italia – spiegava l’anno scorso Brambilla – saranno decine di migliaia gli animali che perderanno la vita in questo modo, perché lo stordimento preventivo è vietato dal rito. A noi animalisti tutta questa sofferenza sembra il contrario di una festa. Perciò cambieremo la legge, non appena avremo la forza di farlo, visto che la politica finora non ne è stata capace”.

Ma come per tutto il resto, alla fine, la soluzione è solo una: cacciare i musulmani dalle nostre terre.

Altrimenti finirà con un fiume di pioggia e di sangue che inonda le nostre strade, come accade a Dacca, in Bangladesh, proprio in coincidenza con la festa del sacrificio:

Il Partito Animalista Italiano quest’anno ha dato il via ad una raccolta di firme per invitare il governo “a vietare la macellazione rituale senza stordimento attraverso un’ordinanza ministeriale, come prevede la normativa”.

Ma alla salute abbiamo una grillina. Per ora.

La legge italiana infatti permette che la macellazione rituale avvenga senza stordimento dell’animale.

Secondo il Partito Animalista Italiano l’uccisione degli animali dovrebbe essere praticata solo in mattatoi specializzati, mentre sono sempre più frequenti gli sgozzamenti direttamente nelle strade pubbliche, quindi con poco cura dell’igiene.

Ecco il testo della petizione lanciata su Change.org

“Nelle ultime elezioni tutti si sono detti amanti degli animali: tra pochi giorni inizierà il giorno del sacrificio, giorno in cui i musulmani celebrano la loro ricorrenza religiosa più importante sgozzando animali vivi in Italia, senza stordirli, causando loro terribili sofferenze.

Il regolamento europeo impone lo stordimento preventivo degli animali prima della macellazione, ma, nel caso di festività religiose, permette ai singoli stati di adottare deroghe speciali, e il governo italiano ha acconsentito a questa modalità barbara.

La macellazione senza stordimento non è praticata solamente dai musulmani, ma è anche del rito ebraico, dovrebbe essere svolta solamente in mattatoi ‘specializzati’, ma durante questa festa si assistono ad esecuzioni anche nelle strade pubbliche.

Il Partito Animalista Italiano chiede urgentemente al Governo della Repubblica Italiana di vietare questa pratica crudele che porta sofferenze totalmente ingiustificate agli animali attraverso un’ordinanza ministeriale che può essere deliberata subito, in una singola notte”.




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