Il ministro norvegese della giustizia e dell’immigrazione, Joran Kallmyr, ha dichiarato alla televisione pubblica che i clandestini prelevati dalla Ocean Viking, la nave dell’ong francese che batte bandiera norvegese, dovrebbero essere “trasportati in Africa, in Tunisia o in Libia”.
“Non dovrebbero essere portati in Europa perché questa azione costituirà un’estensione della rotta dei trafficanti anziché un’operazione di salvataggio”, ha affermato Kallmyr.
Piuttosto chiaro. E allora, ci chiediamo: perché avete dato loro la vostra bandiera?
In precedenza l’Italia aveva chiamato ufficialmente in causa il governo norvegese con una nota all’ambasciata di Norvegia a Roma: “Il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale sollecita le autorità della Norvegia, quale Stato di bandiera, nell’esercizio dei suoi poteri sovrani sulla nave e sulle persone a bordo” si legge nella nota della Farnesina “ad esercitare prontamente ed efficacemente ogni azione necessaria affinchè sia individuato un porto sicuro di sbarco per le persone a bordo”.
“Le autorità italiane non hanno ricevuto alcuna informazione sulle intenzioni del comandante della nave, che ha riferito dell’operazione alle autorità libiche, a soccorso avvenuto e quasi contemporaneamente alla diffusione dell’informazione attraverso i social media. Le autorità italiane e maltesi sono state informate per conoscenza e non risultano comunicazioni alle autorità competenti per il soccorso tunisine o norvegesi. Le autorità italiane non hanno in alcun momento assunto il coordinamento delle operazioni di soccorso che sono avvenute poche miglia al largo delle coste libiche, ben al di fuori della area Sar di responsabilità italiana“.
“Non può in alcun modo essere attribuita alle autorità italiane la responsabilità dell’individuazione del porto di sbarco dei naufraghi soccorsi dalla nave Ocean Viking e comunque l’ingresso nelle acque territoriali italiane sarebbe considerato pregiudizievole al buon ordine e alla sicurezza dello Stato, così come previsto dal’articolo 19 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare“.
“Il ministero degli Esteri, considerando in particolare le importanti capacità di ricezione della nave e delle attrezzature medico sanitarie a bordo, ricorda come non sia accettabile ogni condotta di Organizzazioni non governative che considerano l’Italia l’unico porto possibile di sbarco e che, a questo scopo, sono pronte a esporre le persone a bordo a condizioni psicologiche di forte pressione in situazioni igienico-sanitarie suscettibili di rapido deterioramento”.
In effetti, da oltre una settimana, i trafficanti umanitari di Open Arms stanno tenendo ostaggio 121 clandestini, ai quali si sono aggiunti la notte scorsa 39 altri clandestini, che l’ong catalana si rifiuta di portare a Malta, nonostante l’offerta maltese:
Malta accusa Open Arms: ci ha ‘rubato’ i clandestini per sbarcarli in Italia!