Ong verso Libia ammette: “Siamo tutti pagati, prendiamo 2mila euro al mese”

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Dimenticate la storiella dei ‘volontari’, sulle navi delle ong sono tutti a stipendio. E più clandestini traghettano, più soldi incassano.

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Come, ad esempio, quelli a bordo della Ocean Viking, ormai giunta in prossimità delle acque libiche, a pesca di clandestini da ingoiare nel proprio enorme e famelico intestino.

Viviana, soccorritore siciliano del SAR team dell’ong che gestisce la nave, ha ammesso tempo fa di essere pagata: “Per caso qualcuno pretende che i vigili del fuoco non vengano pagati? O i dottori?”. “Qui siamo tutti professionisti. Non ci si può improvvisare soccorritori. Quindi le persone sono pagate. Certo non si arricchiscono: fanno questo lavoro non per soldi ma per altre ragioni”, spiega Alessandro, anche lui nel Sar team.

Sono tutti professionisti. Pagati non si sa da chi – si sa, si sa – per traghettare afroislamici verso l’Europa. Non salvare clandestini, altrimenti si limiterebbero a riportarli in Libia. O al massimo in Tunisia.

I costi operativi dell’Ocean Viking si aggirano intorno ai 14mila euro al giorno, divisi a metà tra SOS Mediterranée e Medici Senza Frontiere. Tremila euro in più rispetto al costo giornaliero dell’Aquarius, prima di perdere la bandiera su intervento di Salvini.

“Questi soldi in genere (!!!) vengono da privati”, aveva spiegato tal Nick Romaniuk, Search and Rescue Coordinator (nome in codice SARCO) per SOS Mediterranée.

“Circa il 93-94% viene da cittadini dei paesi europei ma anche dal resto del mondo. C’è chi dona a volte 10 euro al mese, ci sono donatori ricorrenti. Abbiamo alcune donazioni che vengono da aziende e associazioni, ma la maggior parte viene da individui privati”.

In realtà l’ong si è sempre rifiutata di mostrare i nomi dei propri donatori. Adducendo motivi di ‘privacy’.

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Poi smentisce la credenza dei ‘volontari’: “ci sono i costi dei marinai, che sono dei professionisti”, secondo il coordinatore, “Così come lo sono i componenti del team di SOS Mediterranée. Questo perché vogliamo che l’impostazione resti e che le persone tornino, mantengano quelle abilità e le migliorino nel tempo. Anche per la nostra sicurezza”.

Ed è pagato il team di soccorritori: “hanno background nel mondo del soccorso e la maggior parte di loro sono dei marittimi, alcuni sono ufficiali che sono passati per l’accademia e hanno operato per diversi anni in mare”, dice Nick. Quanto guadagnano? “Non ti dirò il salario delle persone, se vogliono sono liberi di dirtelo. È abbastanza per sopravvivere. Non per farci soldi: permette loro di pagare l’affitto, avere del tempo libero e poi tornare”.

In realtà è tutto scritto sul sito di SOS Mediterranée. Non per una questione di trasparenza, ma perché cercano nuove reclute.

Un componente del SAR team si prende almeno 1.760€ al mese.

Ora che devono traghettare il carico lontano, verso Spagna o Francia, le cose sono cambiate. I costi aumentati: “Prima avevamo cibo sufficiente per al massimo 5 giorni di navigazione dopo un soccorso. Per questa missione, dopo i fatti di Valencia, abbiamo caricato provviste per due settimane di navigazione solo un eventuale soccorso, per circa 400/450 persone”: 5 euro al giorno per persona al tempo di Aquarius. Numeri simili oggi.

Lo stipendio, per chi è a bordo con Medici Senza Frontiere, invece, arriva a 2mila euro al mese: “E in questa missione abbiamo un volontario, che per MSF è il livello base da cui si comincia per un certo periodo: ha un rimborso spese di 1000 euro al mese”, spiegava Aloys. E nulla è cambiato ora che è cambiata la nave.

Non male per un ‘volontario’.




Un pensiero su “Ong verso Libia ammette: “Siamo tutti pagati, prendiamo 2mila euro al mese””

  1. Ho calcolato che la mia ONG “Brava”, che si occuperà ufficialmente di “recuperi sottomarini a sfondo archeologico”, potrebbe mantenere in mare una piccola silurante con 15 soggetti con le palle per circa 3000€ al giorno.

    Attendo con ansia il vostro 5 per mille per varare la “Giovanni Battista Belzoni”, prima nave della nostra flotta!

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