L’invasione degli scrocconi: solo il 5% degli immigrati viene in Italia a lavorare

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E’ un’immigrazione di parassiti, nel senso etimologico del termine: entità che non producono ma che drenano risorse dall’ospite. Che lavora per loro.

E’ questo che sta accadendo in Italia.

Nell’ultimo anno, infatti, i permessi di soggiorno rilasciati sono stati 239mila, e quasi tutti per ricongiungimento familiare o richiedenti asilo. Mentre solo 14mila sono stati i permessi di lavoro, il 40,5% dei quali era costituito da lavoratori stagionali mentre appena il 10,6% è dato da lavoratori altamente qualificati.

Questo significa che meno della metà dei 30mila posti messi a disposizione dal governo sono stati sfruttati. E che poco più del 5% degli immigrati viene in Italia a lavorare. Quindi: perché li facciamo entrare? A cosa diavolo servono?

In pratica: gli immigrati, in Italia, vengono a farsi mantenere, non a lavorare.

E questo è un processo che sta andando avanti da anni. Tanto che, ora, il rapporto costi-benefici dell’immigrazione in Italia e’ totalmente squilibrato sui costi.

Gli immigrati in Italia sono, ad oggi, oltre 5 milioni. Escluso il milione di irregolari, che non avendo il permesso di soggiorno, in quanto clandestini, non pagano i contributi.

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Non che i regolari li paghino:

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La maggior parte degli immigrati non lavora. E’ la componente formata dai familiari a carico.

Quindi per ragioni di eta’, o perche’ troppo giovani, o perche’ troppo anziani, che non lavorano, pesando pero’ sul nostro welfare. E’ l’errore di permettere gli ingressi per ricongiungimento familiare. In Francia, questa politica, ha completamente mutato il panorama etnico del Paese. Stiamo facendo lo stesso errore.

E poi, ovviamente, ci sono disoccupati o gente che risulta disoccupata e che lavora in nero. Di conseguenza, andando a vedere nel dettaglio, solo una parte minoritaria degli immigrati ha un posto di lavoro regolare e contribuisce veramente alla ricchezza del Paese.

Ta gli immigrati il tasso di occupazione è pari a 57,8%: significa che il 42,2% vive alle nostre spalle. Un dato incredibilmente alto per chi dovrebbe essere qui a ‘pagarci le pensioni’.

Come non ce la pagheranno gli oltre 100mila che, ancora, vivono in centri di accoglienza a spese nostre. Erano 200mila al tempo del PD.

Uno dei punti da riformare è quello dei ricongiungimenti: importiamo fancazzisti che vanno a creare un esercito di disadattati per future banlieus. Se proprio abbiamo bisogno di immigrati che lavorano – pochissimi – allora facciamo entrare solo quelli, non le nonne e i nipoti: perché altrimenti è immigrazione di ripopolamento. Di sostituzione etnica.




9 pensieri su “L’invasione degli scrocconi: solo il 5% degli immigrati viene in Italia a lavorare”

  1. Leggendo i vostri commenti e convogliando un paio delle mie idiozie classiche ho notato che la finanza potrebbe soccorrerci. Dichiarando il fallimento della “Vecchia Italia S.p.A.” potremmo risolvere parecchi problemi, lasciandole in carico i debiti e tutti i negri e i marocchini. La Vecchia Italia rimarrebbe anche membro della UE togliendoci il problema di decidere come uscire dalla comunità. La “Nuova Italia s.r.l.” resterebbe proprietaria di tutte le attività e gli immobili. C’è solo da comprare qualche chilometro di filo spinato per recintare l’Alto Adige.

  2. Temo anche io che la finalità sia la guerra civile. Mentre noi fantastichiamo su roccamboleschi rimpatrii il governo in carica sta foraggiando le ong in modo che riempano sino al collasso il paese, poi leveranno la cartamoneta e da li i primi gravi disordini. Tutto il resto lo possiamo facilmente immaginare, i pochi che rimarranno daranno vita ad una nuova società di meticci.
    In un intervista un bel po’ di tempo fa avevano chiesto a studiosi di antropologia di fare un identikit dell’uomo del futuro. Era meticcio con gli occhi esageratamente grandi. Li avrebbe sviluppati, dicevano, per la mancanza di luce, forse una collisione con un asteroide, ma sul colore pelle nessun dubbio. Quindi cerchiamo di individuare qualche grosso scoglio in mezzo all’oceano e occupiamolo, meglio che perder tempo a sognare come sbarazzarci dei porci.

    1. Isola di San Giulio, facilmente difendibile, facilmente “espandibile” con i dintorni. Il convento può essere facilmente riadattato a fortezza. Bisogna pensare ad una situazione autosostenibile con l’acqua come fattore primario e il cibo come secondario. Dopo la seconda settimana di gabbiano e pesce volante e solo acqua di mare da bere mi viene la pelle brutta.

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