Genova, spacciatori africani circondano poliziotti per bloccare arresto: presi a bottigliate

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L’Italia è ormai zona di guerra, la criminalità degli immigrati sta dilagando. Spacciatori e soldati delle mafie africane traghettati in Italia da Pd e Ong ormai pattugliano il territorio.

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Prima il caso di Torino:

Nordafricani circondano poliziotti per impedire arresto: agenti aggrediti e feriti

Proprio oggi è accaduta la stessa cosa a Genova. Una pattuglia del reparto Sicurezza della Polizia Locale, impegnata in attività di controllo anti degrado, ha intimato l’alt a un veicolo in transito. A bordo, oltre al conducente anche un altro africano che, dopo aver finto di scendere dall’auto per esibire i documenti, si è dato alla fuga.

Durante la corsa, le grida dello spacciatore hanno richiamato i suoi colleghi, così decine di africani hanno circondato gli agenti, che a loro volta si sono disposti in cerchio attorno al fermato. Roba che accadeva solo nelle banlieus, nelle no-go-zone svedesi. E che ora avviene anche in Italia.

Gli agenti sono stati aggrediti dalla folla africana e fatti oggetti di un fitto lancio di bottiglie da parte degli aggressori. Solo l’arrivo di rinforzi con il suono delle sirene delle altre pattuglie in arrivo a sventato il peggio.

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Il 31enne senegalese è stato arrestato con diversi involucri di cocaina addosso e numerosi ovuli di droga nello stomaco.

Due agenti sono stati colpiti dalle bottiglie lanciate dagli aggressori e sono stati accompagnati presso il pronto soccorso del Galliera.

Durante l’inseguimento il giovane ha perso numerose banconote da venti e cinquanta euro, raccolte poi dagli agenti, per un totale di 2590 euro, mentre addosso allo stesso sono stati trovati 3 grammi di sostanza stupefacente che le analisi hanno identificato come cocaina.

I fermati sono stati prima accompagnati presso i locali della Questura, dove sono stati sottoposti a rilievi fotodattiloscopici ai fini della identificazione,e successivamente presso l’ospedale Galliera, dove sono stati sottoposti ad accertamenti clinici che hanno accertato la presenza, nello stomaco del senegalese che aveva tentato la fuga, di 20 ovuli con altra droga.

Su disposizione dell’autorità giudiziaria il giovane è stato quindi trasferito presso l’ospedale di Voltri, dove verrà trattenuto in stato di arresto fino alla espulsione degli ovuli, per poi essere rinchiuso presso il carcere di Marassi.

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