A diverse “coppie” che chiedevano un bambino in affido, l’attivista gay e dirigente del servizio sociale della Val d’Enza, Federica Anghinolfi, vicina al Pd che la convocava in Parlamento, prometteva di dare loro un minore “senza scadenza”, trasformando di fatto l’affido in un’adozione illegale.
Emerge da un’intercettazione finita agli atti dell’inchiesta “Angeli e demoni” della Procura di Reggio Emilia sul caso Bibbiano.
Diverse di queste coppie erano come la Anghinolfi. Compresa la sua ex a cui aveva venduto la povera Katia: