Dopo settimane di relativa calma con quasi nessun barcone in arrivo dalla Libia, ecco che il ritorno alle missioni dell’aereo di Sea Watch, che prende il volo da Lampedusa, scatena l’inferno:
Solo una coincidenza vero che oggi, quando è avvenuto il naufragio di due barconi, l'aereo da pattugliamento #Moonbird di @seawatchcrew stesse sorvolando i cieli della #Libia? https://t.co/2oodi0ZU3A
— Francesca Totolo (@francescatotolo) July 25, 2019
E’ assalto alle coste europee. Dopo il barcone con 150 clandestini riportato in Libia, che assicurano della presenza di altri 140 che sarebbero affogati su altri due barconi (poco probabile), Malta recupera un barcone con 76 clandestini che poco fa sono stati portati a La Valletta. Mentre, in tutto, sarebbero addirittura 6 i casi Sar (soccorso) di competenza di Malta attualmente attivi: quindi 6 barconi carichi di clandestini. Compresi quelli del presunto naufragio, probabilmente.
Uno di questi è bloccato da più di 12 ore tra Lampedusa e Malta, in acque di competenza maltese, a 50 miglia dalla costa: è attaccato al motopeschereccio di Sciacca (Ag) “Accursio Giarratano” dopo che, la notte scorsa, l’equipaggio è stato intercettato da un gommone con a bordo almeno una cinquantina di clandestini.
Malgrado l’allarme lanciato, le autorità costiere di Malta hanno fino a questo momento negato l’autorizzazione all’approdo.
Il natante è dunque fermo in attesa di istruzioni. Il comandante del motopeschereccio riferisce che i clandestini a bordo del gommone hanno tentato di salire sul suo natante: “Non conosciamo la loro nazionalità, non possiamo lasciarle alla deriva, vorremmo poterle consegnare ad una autorità marittima disponibile, sia italiana che maltese”. Non in Italia: la prossima volta vi fate i cavoli vostri, dovete pescare pesci, non clandestini.
Finché i barconi che sfuggono al blocco italo-libico non vengono riportati indietro, in estate il flusso non finirà. Seppure limitato e volutamente concentrato in pochi giorni per creare il caos e, magari, il naufragio opportunity per le anime belle.
Intanto, la nuova grande nave dei trafficanti umanitari Medici Senza Frontiere e SOS Méditerranée si avvicina all’Italia e alle coste della Libia.
E già minaccia. Come già annunciato dal loro presidente Macron, non porteranno alcun clandestino nei porti libici e punteranno dritto verso le nostre coste con una nave che è il doppio della Sea Watch. L’Ocean-Viking, il cargo battente bandiera norvegese di 69 metri di lunghezza e 15,5 di larghezza, si trova attualmente a largo delle coste portoghesi:
Hassiba Hadj-Sahraoui, islamica di Medici senza frontiere, ha spiegato a Le Figaro che all’organizzazione internazionale non governative erano stati congelati i conti bancari delle missioni italiane e di ricerca e salvataggio, a fronte di un’inchiesta in Italia sulla gestione dei rifiuti a bordo della nave dei veleni Aquarius. Ma ha già ricevuto 100mila dollari dal Comune di Parigi.
Intanto, la direttrice delle operazioni di Sos Méditerranée ha dichiarato: “Non forzeremo le acque territoriali italiane, ma rifiuteremo di sbarcare le persone in Libia, nel rispetto del diritto marittimo internazionale”. Andate in Francia.
Ah, tenetevi forte, ecco chi è ad avere imboccato i ‘naufraghi’:
Quindi le testimonianze dei sopravvissuti del tragico naufragio di oggi, sono state riportate a @MSF_ITALIA, ovvero la stessa #ONG a bordo della nave #OceanViking (la nuova #Aquarius) con @SOSMedFrance. https://t.co/F8KnRowlFg
— Francesca Totolo (@francescatotolo) July 25, 2019
Gli stessi che avevano imboccato gli altri ‘naufraghi’:
Ma sti Libici un SA-7 non c’è l’hanno più?