Lucano usava i soldi dei contribuenti destinati al business dell’accoglienza prestando soldi agli elettori in cambio dei voti: questo è voto di scambio.
Mimmo Lucano, la banca di Riace. Viene descritto così l’ex sindaco dell’accoglienza nelle carte della procura di Locri.
Soldi pubblici destinati ai migranti dati in prestito ad amici e conoscenti in cambio di voti e favoritismi. È questa l’accusa scritta nera su bianco tra le 983 pagine dell’inchiesta “Xenia”.