La guardia di finanza ha eseguito quattro misure cautelari personali e di beni a carico di un gruppo criminale che gestiva centri di accoglienza straordinari per migranti nella provincia di Imperia. L’indagine riguarda due centri di accoglienza, entrambi gestiti da una cooperativa piemontese, che ospitano oltre 120 persone.
I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e riciclaggio. Una decina sono invece gli indagati a piede libero. Tra questi c’è anche una ex funzionaria della prefettura di Imperia. Tra gli arrestati invece un noto avvocato torinese.
E la coop, ovviamente, era vicina al PD:
Comune PD paga 1.200 euro al mese ai profughi per fare i ‘volontari’
Il responsabile della cooperativa sociale Caribù, che ha sede nella provincia di Cuneo e che gestiva i due centri, è stato arrestato. In manette anche la compagna e la sorella. Nello specifico il responsabile, la sua compagna e l’avvocato di Torino sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa mentre la sorella è stata accusata di autoriciclaggio in concorso.
La guardia di finanza ha quantificato in un milione e 300mila euro, su un importo complessivo di un milione e 700mila euro di fondi pubblici erogati, la frode perpetrata dagli indagati. Le indagini, iniziate nel 2017, hanno portato le fiamme gialle ad accertare l’appropriazione dei fondi erogati dalla Prefettura per la gestione quotidiana dei migranti. La frode si basava sulla comunicazione quotidiana di un numero maggiore di migranti presenti nei centri rispetto a quello reale e alla sovrafatturazione di costi solo parzialmente affrontati per erogare ai migranti i servizi previsti in base all’appalto pubblico.
Urge una commissione di inchiesta che indaghi sui rapporti tra Pd e cooperative: il Pd traghettava gli ospiti delle coop che poi finanziavano il Pd.