“Chissà se al buon samaritano avranno sequestrato la cavalcatura?”. E’ il bizzarro paragone scelto da tal don Tarcisio Nardelli, parroco della chiesa del Cuore immacolato di Maria, a Borgo Panigale.
Ieri, nella sua omelia per il funerale dell’ex segretario della Fiom-Cgil, Bruno Papignani, ha citato la parabola assieme all’appello di padre Alex Zanotelli contro il decreto sicurezza bis, per la parte che riguarda l’accoglienza dei migranti.
Quando un parroco utilizza un funerale per difendere il business, significa che sono proprio alla frutta.
Il buon samaritano, secondo il prete sarebbero le ong che traghettano i clandestini in combutta con i trafficanti, e poi, ma guarda che cattivone Salvini, per questo traffico si vedono sequestrare le navi, come accaduto nel caso della Sea Watch e della Alex.
“Quanta gente che pensava di non credere sarà accolta nel regno dei cieli? Non saremo giudicati per essere stati a messa, ma saremo giudicati per aver aiutato chi ha bisogno”, ha proseguito don Tarcisio, che conclude la sua omelia parlando dei tempi “non belli” che vive l’Italia, sulla necessità di “vigilare sul presente”.
La cosa bizzarra di questi ex religiosi è che credono di avere una qualche rilevanza nel dibattito culturale e politico italiano. Non l’avete. Da anni.
Quanto al decreto sicurezza bis, dal compagno Zanotelli definito “un obbrobrio giuridico ed etico, che viola i dettami costituzionali ed è uno schiaffo al Vangelo. Verranno giorni in cui questi atti saranno considerati crimini”, scandisce il parroco leggendo le parole del prete missionario. “Qui è in ballo il cuore del Vangelo stesso”, conclude il parroco, finito sui giornali un paio di anni fa per aver inviato ai politici, dopo la mancata approvazione della legge sullo ius soli, una copia del Vangelo e della Costituzione.
Ma te, Tarcisio, sei così sicuro di entrarci nel regno dei cieli? E se trovassi un Salvini che ti respinge che fai, speroni?
Nardelli è un noto Dossettiano – lui è parte del problema.
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