Prosegue l’attacco islamico alla frontiera orientale. Rendendo sempre più fondamentale l’erezione di un muro difensivo intelligente, fatto di barriere nei punti nevralgici.
L’ennesimo arrivo di islamici provenienti dalla Slovenia si inserisce nel quadro generale di ripresa della marcia islamica lungo la rotta balcanica. Nei campi per clandestini in Bosnia ci sarebbero, secondo fonti della polizia slovena, almeno 10 mila persone pronte a partire verso l’Italia. Il continuo flusso di clandestini è, sempre secondo fonti di polizia della vicina repubblica, in aumento.
Nel corso della mattinata la Polizia di Frontiera e i Carabinieri hanno rintracciato 30 clandestini in tre distinti gruppi a Bagnoli della Rosandra, San Dorligo della Valle e via dell’Istria.
Gli stranieri sono stati portati, con autubus della Trieste Trasporti, alla Caserma di Fernetti e agli uffici della Polizia Marittima presso il Porto per la trattazione giuridica e le operazioni di foto- segnalamento. Gran parte dei migranti, tutti uomini e di nazionalità pakistana, sono stati trasferiti, a cura della Prefettura, verso altre province. Soltanto pochi giorni fa erano stati rintracciati altri due gruppi composti ciascuno da 25 stranieri, anche in quel caso tutti uomini.
Perché basta chiedere asilo per trasformarsi da clandestini in ‘richiedenti asilo’: abbiamo leggi inadeguate per i tempi. Urge lista Paesi sicuri i cui cittadini non possano nemmeno chiedere asilo. E’ ridicolo che un pakistano attraversi decine di Paesi per chiedere asilo in Italia.
Grazie al lavoro instancabile della Nato, e quindi della Cia, che oggi abbiamo questa invasione dei nostri confini: guerra in Bosnia, guerra in Kosovo, guerra in Iraq, guerra in Siria, guerra in Libia, guerra in Ucraina…tutti paesi che erano in equilibrio ma filorussi. Dopo la liberazione a stelle e strisce oggi libera circolazione di migranti, armi, jihadisti e droga naturalmente, gli ingredienti per invadere e destabilizzare paesi come il nostro che potrebbero macchiarsi della colpa più grave: non considerare più la Russia come un nemico