Occupanti Fiume contro Trieste: no statua a D’Annunzio

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Sulla decisione da parte del Comune di Trieste di realizzare una statua in onore di Gabriele D’Annunzio e di posizionarla in piazza della Borsa, interviene anche il sindaco delle autorità di occupazione di Fiume, Vojko Obersnel, che in una lettera contesta l’operazione fortemente voluta dalla Giunta Dipiazza.

La missiva è diretta conseguenza del manifesto contro la celebrazione di D’Annunzio, inviato al primo cittadino quarnerino dai traditori del Gruppo Resistenza Storica, della quale fanno parte gli storici Claudia Cernigoi, Alessandra Kersevan e Marco Barone.

Noi, a casa nostra, mettiamo le statue che vogliamo.

“Innanzitutto – scrive il primo cittadino di Fiume – vorrei accentuare il fatto che Gabriele D’Annunzio, con le sue truppe, occupò Fiume nel 1919. Egli stesso fu precursore del fascismo e l’ispirazione a Benito Mussolini, che a sua volta, molto volentieri accettò l’ideologia di Hitler e si aggiunse alle sanguinose missioni durante la Seconda guerra mondiale, una delle guerre più sanguinose nella storia del mondo”.

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Secondo Obersnel “proprio per la colpa di D’Annunzio, Fiume provò tra i primi la mano letale del fascismo. Dunque, D’Annunzio non fu un poeta timido, come tanti lo vogliono presentare, ma un aggressore e un tiranno. Per queste ragioni, se il monumento che si dovesse collocare a Trieste, è dedicato all’occupazione di Fiume, cioè se l’idea è glorificare questo evento, è una cosa assolutamente vergognosa ma anche pericolosa”.

“Fiume è croata, difesa e liberata dai partigiani”
Obersnel torna poi sulle polemiche provocate dal discorso dell’ex presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, tenuto il 10 febbraio scorso all’interno delle manifestazioni per la Giornata del Ricordo. Secondo il primo cittadino quarnerino, l’evento assumerebbe i contorni di cui sopra “soprattutto se lo mettiamo nel contesto delle già note dichiarazioni pronunciate dagli alcuni esponenti politici italiani che pretendono la costa croata. La costa croata e Fiume sono croate, difese e liberate dai partigiani nella Seconda guerra mondiale, proprio come è stata liberata Trieste. I monumenti a D’Annunzio, i festeggiamenti e il populismo politico che cede alle passioni più abiette – continua Obersnel – non lo cambieranno”.

Il Museo Storico di Fiume d’accordo con la Giunta
“Se esiste l’intenzione di erigere un monumento, allora il monumento deve essere eretto alle truppe partigiane che hanno liberato Trieste. Devo dire che, le iniziative che festeggiano l’occupazione delle terre degli altri, sono in opposizione con la politica europea, che, come una delle proprie basi, ha l’antifascismo. Siccome si tratta di una situazione molto seria, nel caso si continui con le attività per la realizzazione di una di queste iniziative assolutamente inaccettabili, aspetto la reazione del governo croato” così ancora la lettera.

La mostra fiumana
“Credo che la maggior parte degli Italiani non vede nessun bene nel celebrare l’occupazione di una città. Quindi, come il sindaco di Fiume, dò il mio pieno sostegno alla vostra iniziativa e vi autorizzo a rendere pubblica la mia dichiarazione. A parte questo, avviserò il Consolato croato a Trieste e il sindaco Dipiazza, poiché con Trieste coltiviamo i rapporti amichevoli. Colgo l’occasione a rilevare che Fiume, nell’ambito del programma della Capitale europea della cultura, quest’ autunno organizzerà una mostra con il titolo D’Annunzijeva Mučenica / L’Olocausta di d’Annunzio / D’Annunzio’s Martyr, nel Museo marittimo e storico del litorale croato, che come il tema avrà D’Annunzio, la sua sanguinosa occupazione della nostra città e i suoi crimini. La mostra affronterà il centesimo anniversario dell’occupazione della città di Fiume, “Città olocausta” o come lui la chiamava spesso “Olocausta”. Spero che alla fine prevalga la ragione e che questa idea non sarà realizzata”. Firmato, Vojko Obersnel.

No. Fiume è italiana. Un giorno vendicheremo le foibe e ci riprenderemo il Quarnaro. Ora dobbiamo respingere l’invasione afroislamica.




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