Intercettazioni incastrano Lucano: casa a Fiorello con soldi per i migranti – ASCOLTA

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Beppe Fiorello a spese dello Stato nella casa destinata ai ‘profughi’ di Riace mentre girava il film marchetta sul sindaco degli immigrati Mimmo Lucano nella fiction (mai andata in onda sulla Rai dopo lo scoppio dello scandalo) Tutto il mondo è paese finisce.

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Fiorello, va detto, non sapeva fosse una casa destinata all’accoglienza a spese dei contribuenti.

C’è anche questo le carte dell’inchiesta “Xenia” che, nell’ottobre del 2018 con l’arresto di Lucano, ha finalmente svelato il “modello Riace”. Un progetto in nuce di sostituzione etnica.

In pratica, Lucano usava i soldi dei contribuenti per ospitare nel piccolo paese in provincia di Reggio Calabria amici e a conoscenti: tutti gratis nelle case in uso allo Sparar e inserite nel database della Prefettura di Reggio Calabria.

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Tra gli ospiti anche Beppe Fiorello, insieme ad altri attori e tecnici della fiction. Per quella fiction marchetta il Pd stanziò alla Picomedia/Ibla Film Rai Fiction anche finanziamenti pubblici. Soldi messi a disposizione dalla Regione Calabria dell’altro indagato Oliveiro. Soldi che sarebbero serviti per pagare le spese, anche quelle di vitto e alloggio.

Ad inchiodare Lucano ci sono tre intercettazioni datate luglio 2017:

Proprio l’altro giorno si era appreso che la fiction sul “modello Riace” già girata e terminata dalla Rai non sarà mandata in onda: l’Ad di Rai, Fabrizio Salini, ne aveva dato notizia ufficialmente alla presentazione dei palinsesti autunnali. Lucano, senza vergogna, aveva avuto l’ardire di protestare: “E’ una decisione politica“.