Dà fuoco alla roulotte dei ladri nel campo nomadi abusivo: arrestato agricoltore

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Agricoltore bresciano dà fuoco alle roulotte degli zingari autori di innumerevoli furti nella sua azienda e lo arrestano. Non solo lo Stato non garantisce sicurezza ai propri cittadini, ma li punisce se poi reagiscono in modo magari un tantino teatrale.

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L’uomo, nella notte tra l’1 e il 2 gennaio scorso aveva compiuto una rappresaglia in un campo nomadi nelle campagne tra Lonato e Bedizzole: per questo è stato arrestato l’agricoltore bresciano di 61 anni, individuato come presunto colpevole dai carabinieri di Desenzano, nell’ambito dell’inchiesta che prosegue da mesi e che è coordinata dal sostituto procuratore Carlo Pappalardo.

L’uomo è stato raggiunto dai militari nella sua abitazione: gli accertamenti hanno permesso di confermare che il bossolo recuperato sul luogo del tentato omicidio era stato esploso da uno dei fucili da caccia (tanti) che il 61enne deteneva regolarmente in casa.

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L’agricoltore avrebbe agito dopo avere subito più di un furto nella sua azienda agricola da parte dei nomadi che stazionavano in zona. E quindi, armato di fucile e con una tanica di benzina, li avrebbe raggiunti per vendicarsi.

Quella notte vennero date alle fiamme due roulotte piene di zingari. Era stato il capofamiglia, 40enne, ad accorgersi delle fiamme e a mettere in salvo i familiari. Ma non appena uscito dalla roulette, era stato colpito da una fucilata a una spalla.

Ovviamente non si bruciano le roulotte, è un peccato. Ma se lo Stato facesse il suo dovere, e gli zingari non rubassero, queste cose non accadrebbero.