Islamico dà fuoco alla figlia, giudice lo libera “sennò perde il lavoro”

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E’ stato scarcerato e si trova ora agli arresti domiciliari il marocchino 50enne di Arcade che mesi fa diede fuoco alla figlia, colpevole, secondo lui, di essere troppo ‘occidentale’: l’immigrato islamico la cosparse con una tanica di benzina prima di tentare di appiccare le fiamme con un accendino.

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Il gip di Treviso Bruno Casciarri ha accolto l’istanza presentata dai difensori, gli avvocati Lot e Bonazzi del Foro di Treviso, che avevano chiesto l’attenuazione della misura restrittiva. L’uomo potrà anche recarsi al lavoro dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 18, questo al fine di proseguire con l’attività e non perdere l’occupazione, che risulta essere peraltro l’unica fonte di sostentamento della famiglia.

Questo ha dato fuoco alla figlia, e la preoccupazione del Gip è, non rimandarlo in Marocco, ma non fargli perdere il lavoro. Qui siamo in una realtà parallela.

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«Il trasferimento dei familiari -scrive il gip- in una località protetta ha attenuato le esigenze cautelari e reso adeguata e proporzionata la misura degli arresti domiciliari presso l’abitazione del fratello».

Quindi noi manteniamo la famiglia del marocchino, lui è libero.

L’unica misura nei confronti del 50enne da parte del giudice è il divieto di avvicinamento alla figlia e alla moglie e comunque l’allontanamento dalla casa familiare, oltre al divieto di avere qualsiasi contatto di persona, telefonico o attraverso gli strumenti della posta elettronica o dei social network con la ragazza e il coniuge.

Certamente, uno che ha dato fuoco alla figlia rispetterà queste intimazioni del gip.




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