Il giornalista francese Ivan Riufol: Non, le pape François n’aime pas l’Europe
Bergoglio preferisce i “migranti” agli europei. Non si riferisce a questi ultimi quando si dice preoccupato per la fragilità della loro civiltà.
Lunedì mattina ha presieduto una “messa per i migranti” nella Basilica di San Pietro. Nell’assemblea: solo 250 ospiti, immigrati e ‘soccorritori’.“I migranti sono soprattutto persone umane”, ha insistito il Papa, definendoli “il simbolo di tutti gli esclusi della società globalizzata”. Questa funzione celebrava il sesto anniversario della visita di Francesco sull’isola italiana di Lampedusa, l’8 luglio 2013.
Aveva allora elogiato i “cari immigrati musulmani” che sbarcano. Nel mese di aprile 2016, di ritorno da una visita per l’isola greca di Lesbo, il Papa era tornato a Roma nel suo aereo, tre famiglie musulmane siriane (dodici individui) preferite a famiglie cristiane siriane. Questi, secondo il Vaticano, non avevano le carte in regola. “Questi dodici sono tutti figli di Dio”, aveva spiegato il Papa.
L’iniziativa di Carola Rackete è stata elogiata dalla Santa Sede. Mentre il governo italiano sta cercando di chiudere i suoi porti agli immigrati clandestini, il Vaticano sostiene una politica di apertura diametralmente opposta. Contro l’opinione pubblica italiana.
La Chiesa è nel suo ruolo quando mostra compassione e carità per i più vulnerabili. Esce dal suo ruolo quando fa politica, con la sua opposizione agli stati che intendono controllare i propri confini.
Una cosa è aiutare i migranti che rischiano la morte. Altro è rimanere indifferenti ai popoli europei che vedono l’immigrazione di massa come una potenziale forza che destabilizza la loro declinante civiltà.
Francesco si comporta come se avesse già fatto una croce sopra la vecchia Europa infertile e decadente, per preferire la clientela più prolifica del terzo mondo. E ponendosi al comando degli operatori umanitari, senza mostrare alcuna particolare curiosità per i loro accordi con i contrabbandieri nel Mediterraneo, il Papa sta trasformando la Chiesa cattolica in una super-ONG alla George Soros. Sta anche svuotandola del messaggio religioso, che è rivolto a ogni credente interessato alla propria redenzione, a favore di pesanti slogan umanitari che incolpano gli Stati.
La cosa più grave è che Francesco non sembra voler misurare la forza conquistatrice dell’Islam in contatto con l’Occidente, e la debolezza dell’Europa dimentica delle proprie radici. Il cardinale Robert Sarah osserva giustamente: “L’Europa è aperta a tutte le culture e a tutte le religioni del mondo, ma non ama più se stessa”. Anche Bergoglio non ama l’Europa.
Dall’inizio del 2019 a oggi, Bergoglio ha parlato di migranti e gestione dei fenomeni migratori in almeno 40 circostanze pubbliche. In pratica: un uomo ossessionato.
Ma scusate,+ di 20 milioni di negri negli USA non hanno affatto traformato la cultura anglosassone perché dovrebbero trasformare la cultura europea con i suoi 500 milioni di abitanti esclusa la Russia,che anche Europa ???
Ma farti fare il culo dagli islamici culattone
L’hanno trasformata eccome, infatti, l’americano bianco medio ha stili, comportamenti e modi di esprimersi totalmente negrizzati. Ma questo dopo l’emancipazione degli afro dopo il ’68, con la totale resa dei bianchi.
Aldo, ormai lo sanno tutti. Se fossimo su 8chan ti direi “KYS”. Ma siamo fra signori quindi ti consiglio una vacanza a Budapest.
La cultura anglosassone probabilmente non esiste più, tale è il livello di ibridazione e degrado che la political correctness definisce melting pot, ma il nome più appropriato è inferno etnico.
In primo luogo, elogiare l’iniziativa di Carola Rackete significa commettere il reato penale di apologia di reato.
Inoltre, quando il vero Pontefice, Josef Ratzinger, metteva in guardia dal gravissimo pericolo del relativismo culturale, il messaggio non venne ben compreso nè ascoltato, e i nativi europei ne subiscono ancora oggi le conseguenze.
Attribuire pari dignità alle culture tribali è l’esatto equivalente di liberare branchi di lupi famelici in mezzo alla popolazione inerme.